La trasformazione di Monte dei Paschi: da problema a opportunità per l’Italia

25 gennaio 2025 – 17:30

La premier Giorgia Meloni ha preso una decisione audace intervenendo sull’Offerta di scambio del Monte dei Paschi con l’obiettivo di acquisire Mediobanca, un’operazione dal valore di 13,3 miliardi di euro. Definendola come un movimento di mercato, la presidente del Consiglio ha espresso il suo parere prima di imbarcarsi sull’Amerigo Vespucci diretta a Gedda. Nonostante la precedente cessione graduale delle quote del Monte ereditate dal recente salvataggio statale, il governo rimane ancora il principale azionista con poco più dell’11% del capitale di Mps. Una banca che negli ultimi anni è stata mantenuta a galla grazie a diversi miliardi provenienti dai contribuenti e che ora ha ripreso a generare profitti, possedendo abbastanza capitale per tentare l’acquisizione di un’azienda quotata in Borsa ad un valore superiore al proprio. Meloni si è mostrata soddisfatta per la trasformazione positiva della banca Monte dei Paschi da problema irrisolto a istituto finanziario risanato e proattivo: “Dobbiamo essere fieri del fatto che Mps stia intraprendendo operazioni ambiziose dopo essere stata a lungo considerata solo un peso per i cittadini e la politica”. Tuttavia, riguardo alle prospettive future dell’accordo con Mediobanca, è chiaro che quest’ultima vede l’operazione come ostile e potrebbe opporsi alla fusione.La proposta del terzo polo bancario avanzata da Meloni richiama l’interesse del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), che originariamente aveva immaginato questa alleanza tra Siena e il Banco Bpm prima che l’intervento di Unicredit complicasse ulteriormente lo scenario bancario italiano. Se l’affare andrà in porto, potremmo assistere alla creazione di un polo bancario capace di garantire la sicurezza dei risparmi degli italiani.Il banchiere Luigi Lovaglio, amministratore delegato del Monte dei Paschi, ha chiarito che il progetto non è stato improvvisato ma era in fase di sviluppo già dal 2022. È evidente che negli ultimi mesi ci sia stata una spinta significativa verso questa direzione anche da parte delle istituzioni governative italiane. Anche Matteo Salvini della Lega ha rivendicato il ruolo salvifico giocato nel recupero della salute finanziaria della banca: “Sono orgoglioso di aver contribuito al salvataggio di Mps”.L’economista Marco Osnato di Fratelli d’Italia ha dichiarato che non vede necessità immediata né per lo Stato di entrare nel settore bancario se non in situazioni critiche né per uscirne prematuramente: “Decideremo quando sarà nell’interesse degli italiani senza fretta”. Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli, si è espresso favorevolmente riguardo alla competizione tra le banche come motore per il rafforzamento del settore finanziario: “Viva il mercato”, ha concluso.

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