L’incontro tra il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha segnato un momento significativo nella ridefinizione delle priorità strategiche per la regione e per la mobilità militare nazionale.
Al centro della discussione è emerso il riconoscimento cruciale della linea ferroviaria Roma-Pescara come elemento cardine per le operazioni logistiche e di trasporto del personale militare, un’infrastruttura che, fino ad ora, non aveva ricevuto un’esplicita qualificazione di rilevanza strategica.
Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio, dettato dalle crescenti esigenze di sicurezza derivanti dagli impegni internazionali dell’Italia e dalle direttive della NATO in materia di investimenti per la difesa.
La linea ferroviaria, grazie alla sua capacità di garantire collegamenti rapidi ed efficienti, si configura come un asset fondamentale per la mobilità militare, integrandosi con le altre infrastrutture strategiche del paese.
Il riconoscimento formale da parte del Ministero della Difesa apre la strada a potenziali finanziamenti e interventi di miglioramento, mirati a ottimizzare la sua funzionalità in caso di necessità.
Il governatore Marsilio ha inoltre sollevato una questione di profonda importanza per l’Abruzzo: il progressivo e preoccupante ridimensionamento della presenza militare nella regione.
Nei decenni passati, l’Abruzzo vantava una significativa presenza di personale militare, pari a circa 7.000 unità; oggi, questo numero si è drasticamente ridotto a poco più di 1.700.
Questa diminuzione, oltre a privare la regione di un importante motore economico e sociale, ha contribuito al declino delle aree interne, accentuando i fenomeni di spopolamento e marginalizzazione.
Il Presidente ha presentato al Ministro Crosetto un piano dettagliato per un rafforzamento organico e stabile dell’Esercito sul territorio abruzzese.
L’iniziativa mira a riconfigurare la presenza militare non solo come forza di difesa, ma anche come elemento di sviluppo e coesione sociale, in grado di contrastare efficacemente lo spopolamento delle aree interne.
L’idea è quella di riqualificare le caserme esistenti e di crearne di nuove, destinandole a compiti di presidio del territorio, di supporto alla popolazione locale e di promozione di attività economiche sostenibili.
Marsilio ha sottolineato come la sicurezza e lo sviluppo siano due facce della stessa medaglia.
Un rafforzamento della presenza militare nelle aree interne non solo garantirebbe un maggiore livello di protezione e di risposta alle emergenze, ma contribuirebbe anche a creare opportunità di lavoro e a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico.
La sinergia tra Difesa e politiche di sviluppo territoriale si rivela così un fattore cruciale per il futuro dell’Abruzzo e per la sua capacità di affrontare le sfide del XXI secolo, garantendo al contempo la sicurezza nazionale.
L’auspicio è che questo incontro possa segnare l’inizio di una nuova era di collaborazione tra la Regione Abruzzo e il Ministero della Difesa, con benefici tangibili per l’intera comunità.






