La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Pescara ha scosso le fondamenta del panorama politico locale, determinando l’annullamento delle elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale. La decisione, di portata significativa, solleva interrogativi profondi sulla correttezza e la trasparenza del processo elettorale che ha portato all’elezione di Marco Masci al primo turno. Il TAR non si è limitato ad annullare, ma ha espresso un giudizio severo, qualificando il risultato come “non attendibile”, “non genuino” e “non veritiero”, un’espressione che evoca un quadro di irregolarità strutturali che ne compromettono la legittimità.La trasmissione del fascicolo completo e della sentenza alla Procura della Repubblica di Pescara configura un passaggio cruciale. Spetterà ora all’autorità giudiziaria penale il compito di scavare a fondo, per determinare la natura e l’entità delle irregolarità riscontrate. Non si tratta semplicemente di valutare la presenza di vizi procedurali, ma di accertare se tali irregolarità abbiano configurato brogli elettorali, manipolazioni o altre condotte illecite volte a alterare la volontà popolare. L’indagine dovrà pertanto analizzare a fondo le testimonianze, la documentazione elettorale e ogni elemento utile a ricostruire l’effettivo svolgimento delle operazioni di voto.Carlo Costantini, candidato sindaco per il centrosinistra, ha espresso la propria reazione sottolineando la gravità delle irregolarità individuate dai giudici amministrativi. Pur riconoscendo l’applicazione, da parte del TAR, del principio di conservazione dei risultati – un principio che mira a tutelare la stabilità delle istituzioni – ha evidenziato che le mancanze riscontrate sono state talmente rilevanti da rendere necessario un nuovo voto in ben 27 sezioni elettorali. Questa circostanza testimonia la portata delle anomalie e la loro potenziale influenza sul risultato finale.La decisione del TAR è frutto di un’analisi approfondita, che ha tenuto conto del ricorso presentato e ha portato alla luce problematiche che vanno al di là della semplice gestione burocratica del voto. L’annullamento parziale delle elezioni, accompagnato dall’invito alla Procura ad avviare un’indagine penale, apre un capitolo delicato per la città di Pescara e solleva interrogativi fondamentali sulla necessità di rafforzare i controlli e le garanzie che assicurino la correttezza e la trasparenza dei processi elettorali, pilastri imprescindibili di una democrazia sana e partecipata. Un plauso, come riconosciuto dallo stesso Costantini, è dovuto alle ricorrenti e ai legali, Gianluigi Pellegrino e Luca Presutti, per aver perseguito con determinazione la tutela della legalità.
Annullate le elezioni a Pescara: indagine per brogli in corso
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