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Comune di L'Aquila

ATA Abruzzo: Assunzioni a rischio, scuole sotto pressione

La comunità scolastica abruzzese si trova ad affrontare una sfida significativa in vista dell’anno scolastico 2025/26, con un piano di immissioni in ruolo per il personale ATA che solleva serie preoccupazioni e rischia di compromettere l’efficienza e la qualità del servizio educativo.
Nonostante un aumento dei posti disponibili, pari a 881 rispetto alle 861 dell’anno precedente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato solamente 258 nuove assunzioni.
Questa riduzione, denunciata dal sindacato Flc Cgil, incide profondamente sulla stabilità del personale e alimenta un sistema di precarietà che penalizza sia i lavoratori che le istituzioni scolastiche.

La contrazione del numero di posizioni assegnate si configura come una rovesciamento rispetto alle aspettative e alle necessità reali del territorio.

In Abruzzo, le scuole si confrontano quotidianamente con un carico di responsabilità sempre più complesso, che va ben oltre l’attività didattica vera e propria.
La gestione amministrativa, la manutenzione degli edifici, l’assistenza agli studenti con bisogni speciali, la sicurezza: sono solo alcune delle incombenze che gravano sulle spalle del personale ATA, spesso insufficiente e sottoposto a una pressione costante.

La stabilizzazione del personale, elemento cruciale per garantire un servizio scolastico efficiente e di qualità, appare così sempre più lontana.

Le criticità non si limitano alla mera carenza di personale.

L’aumento del numero di precari, stimato in oltre 1.038 unità considerando i posti residui e l’organico autorizzato in deroga, testimonia un modello di gestione che privilegia la flessibilità a breve termine a discapito della continuità e dell’esperienza.

Questa situazione si traduce in un impoverimento delle competenze interne, in un rallentamento dei processi decisionali e in una maggiore difficoltà ad affrontare le emergenze.

La perdita di professionalità, derivante dalla rotazione frequente del personale, incide negativamente sulla capacità delle scuole di innovare e di rispondere in modo efficace alle esigenze della comunità.
Sinistra Italiana, con parole forti del suo segretario regionale, ha espresso profonda preoccupazione per questo scenario, sottolineando come tale politica si traduca in una svalutazione del lavoro, un freno alla crescita economica e una riduzione della capacità delle scuole di fornire un supporto adeguato agli studenti e alle famiglie.
La logica del risparmio, applicata in modo rigido e miope, rischia di compromettere il futuro del sistema scolastico abruzzese e di generare un circolo vizioso di insoddisfazione e demotivazione.

È imperativo, pertanto, un cambio di rotta.
È necessario un investimento strategico nel personale ATA, non solo per garantire un numero adeguato di assunzioni, ma anche per favorire la formazione continua, la valorizzazione delle competenze e la creazione di percorsi di carriera stabili.
Solo in questo modo sarà possibile contrastare la precarietà, migliorare la qualità del servizio scolastico e restituire alle scuole abruzzesi la linfa vitale per affrontare le sfide del futuro.
Un sistema scolastico efficiente e inclusivo non può prescindere dalla presenza di un personale ATA qualificato, motivato e stabile.

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