L’Agenzia Territoriale per l’Edilizia Residenziale (ATER) di Teramo ha avviato un processo di trasformazione radicale del suo patrimonio immobiliare pubblico, un’iniziativa strategica che va ben oltre la semplice ricostruzione post-sisma, con l’approvazione di un avviso esplorativo di manifestazione d’interesse rivolto a società ESCo (Energy Service Company).
Questo segna l’inizio di un percorso ambizioso volto a rendere più efficiente, moderno e sostenibile l’edilizia residenziale pubblica, un elemento chiave per il benessere della comunità e per la risposta alle sfide ambientali del futuro.
L’intervento, stimato in quasi 70 milioni di euro, è reso possibile dall’utilizzo di risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si basa sul modello dell’Energy Performance Contract (EPC).
Questo meccanismo finanziario innovativo prevede che le ESCo si facciano carico del finanziamento degli interventi di efficientamento energetico, ripagandosi attraverso i risparmi generati dalla riduzione dei consumi.
La metodologia EPC, quindi, trasferisce un rischio significativo sull’ESCo, che è incentivata a progettare e realizzare soluzioni realmente performanti.
Il progetto interesserà 837 appartamenti, distribuiti in tre lotti di diversa dimensione (261, 305 e 271 unità immobiliari), ubicati in numerosi comuni della provincia di Teramo, abbracciando sia il capoluogo che le aree costiere e interne.
Gli immobili coinvolti, prevalentemente costruiti circa 50 anni fa, sono stati accuratamente selezionati in base alla loro idoneità e al potenziale di miglioramento.
Questi interventi si pongono come un’opportunità unica per superare le limitazioni intrinseche a un patrimonio edilizio datato, spesso caratterizzato da dispersioni termiche elevate e costi di gestione onerosi.
Le operazioni prevedono la realizzazione di impianti centralizzati di climatizzazione, con un incremento dell’efficienza energetica non inferiore al 30%, e una conseguente riduzione dei costi di manutenzione.
Questo non si limita a un miglioramento della qualità della vita degli abitanti, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale dell’edilizia pubblica, promuovendo un modello di sviluppo più responsabile e sostenibile.
L’iniziativa rappresenta un tassello fondamentale di un disegno più ampio, come sottolinea il presidente del Consiglio di Amministrazione, Alfredo Grotta: un’azione integrata che coniuga la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto con la rigenerazione e il potenziamento del restante patrimonio edilizio.
L’obiettivo finale è la creazione di un patrimonio pubblico moderno, efficiente, resiliente e all’altezza delle sfide sociali e ambientali del futuro.
I mesi precedenti all’avvio formale hanno visto un intenso lavoro di preparazione da parte degli uffici dell’ATER, impegnati nell’individuazione degli immobili idonei, nella raccolta e nell’analisi dei dati relativi allo stato di fatto e nella revisione della documentazione tecnica esistente.
Questa fase preparatoria, cruciale per il successo dell’iniziativa, ha permesso di costruire una base solida per la definizione dei requisiti e delle specifiche tecniche degli interventi.
L’avviso di manifestazione d’interesse resterà aperto per un periodo minimo di 60 giorni, offrendo alle ESCo interessate la possibilità di presentare le proprie proposte progettuali.
Questo segna l’inizio di una fase di competizione e innovazione, che porterà alla selezione delle soluzioni più efficaci e sostenibili per il miglioramento dell’edilizia residenziale pubblica di Teramo.