L’ennesima ondata di aggressioni a esercizi commerciali nel cuore di Avezzano, con un protagonista straniero già noto alle autorità, ha riacceso un acceso dibattito sulla sicurezza e l’efficacia del sistema giudiziario italiano.
L’assessore alla Sicurezza dell’amministrazione comunale, l’avvocata Cinzia Basilico, esponente della Lega, ha espresso forte preoccupazione, focalizzandosi sulle lacune normative che permettono a individui con precedenti penali di reiterare comportamenti delinquenziali.
La vicenda non è un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente insicurezza percepita dalla cittadinanza, alimentata dalla sensazione di impunità.
Basilico sottolinea l’amarezza derivante dall’osservare come il sistema, apparentemente volto a garantire diritti e reinserimento, si riveli inefficace sia nella protezione dei cittadini che nella riabilitazione dei responsabili, che, dopo brevi periodi di detenzione o permanenza in strutture di recupero, tornano a commettere reati.
Pur riconoscendo l’impegno profuso sul fronte operativo – con particolare riferimento al potenziamento della comunicazione tra la polizia locale e l’utilizzo della videosorveglianza comunale per l’identificazione rapida dei presunti autori – l’assessore evidenzia l’urgenza di un ripensamento a livello legislativo.
Il caso specifico, caratterizzato da una storia giudiziaria complessa, fatta di reati ripetuti, incompatibilità con il regime carcerario, rilasci successivi e reinserimenti falliti, rivela una profonda criticità nella gestione dei flussi migratori e nella procedura di trattenimento dei richiedenti asilo.
La proposta di Basilico si articola su più fronti: inasprimento delle normative sull’immigrazione, ampliamento della possibilità di trattenimento nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), e un’analisi più accurata e rigorosa della gestione dei soggetti affetti da gravi patologie psichiatriche, ritenuti incompatibili con la detenzione in carcere.
Questo aspetto, in particolare, solleva questioni delicate relative alla responsabilità sociale, alla tutela della salute mentale e alla sicurezza pubblica.
L’assessore, in linea con le posizioni del partito Lega, propone un approccio più restrittivo e mirato a garantire la sicurezza della comunità, rivendicando un rafforzamento delle forze dell’ordine, non solo in termini di organici ma anche di risorse finanziarie e tecnologiche.
La questione, pertanto, trascende la dimensione locale e si configura come parte di un dibattito nazionale più ampio sulla sicurezza, l’immigrazione e la necessità di un sistema giudiziario più efficace e capace di rispondere alle esigenze di protezione della collettività.
Il caso di Avezzano si erge a sintomo di una più generale necessità di riforma e di un ripensamento delle politiche di sicurezza in Italia.






