L’emergenza Blue Tongue (febbre catarrale ovina) si fa sentire anche in provincia di Pescara, dove la ASL intensifica le misure di sorveglianza e contenimento di questa zoonosi non trasmissibile all’uomo, ma con potenziali impatti devastanti sul settore zootecnico. A fronte di 13 segnalazioni di sospetti focolai, l’analisi virologica ha confermato la presenza del sierotipo BTV8 in tre di essi, delineando uno scenario che richiede un’azione rapida e mirata.La Blue Tongue, malattia virale endemica in molte aree del mondo, trova nel ruminante, in particolare nell’ovino, il suo ospite sensibile. Il suo ciclo biologico è complesso e affascinante: il virus viene trasmesso da ditteri del genere *Culicoides*, insetti piccolissimi la cui prolifrazione è favorita da condizioni ambientali specifiche, come temperature miti e umidità elevata. Questi vettori agiscono come ponte tra animali infetti e non, diffondendo il virus attraverso punture. La patogenesi della malattia è legata alla replicazione virale nei tessuti e alla conseguente risposta immunitaria dell’ospite, con conseguenti lesioni e infiammazioni.Nonostante la sintomatologia osservata in provincia di Pescara appaia, al momento, meno severa rispetto a quanto riscontrato in altre regioni colpite, con un tasso d’infezione stimato al 10% e una mortalità attorno al 5%, la ASL mantiene alta l’attenzione. I segni clinici più frequenti comprendono febbre, lesioni della mucosa orale, edema del muso e del collo, cianosi delle mucose, secrezioni nasali e orali, zoppia e difficoltà respiratorie. La variabilità dei sintomi, tuttavia, può rendere la diagnosi precoce una sfida, sottolineando l’importanza della segnalazione tempestiva.Il Servizio di Sanità Animale, guidato dal Dott. Angelo Giammarino, opera in prima linea nel monitoraggio continuo e nell’implementazione di protocolli di contenimento immediati. Ogni segnalazione di sospetto focolaio innesca una serie di azioni coordinate, che vanno dalla disinfezione delle strutture alla sorveglianza dei contatti, nel tentativo di arginare la diffusione virale.La normativa vigente impone un obbligo di comunicazione a carico di allevatori e veterinari: qualsiasi anomalia comportamentale o sintomatologia sospetta deve essere segnalata con urgenza al Servizio Veterinario di Sanità Animale della ASL. Questa collaborazione è cruciale per una risposta efficace e tempestiva.Parallelamente alla sorveglianza, la ASL ha attivato un piano di contenimento articolato, volto a ridurre il rischio di ulteriore diffusione. Un elemento chiave è l’imposizione, per gli allevatori coinvolti nei focolai, dell’utilizzo obbligatorio di prodotti insettorepellenti per proteggere gli animali. Inoltre, sono state introdotte restrizioni, seppur non vietatorie, sulle movimentazioni di animali sensibili, che richiedono un’autorizzazione sanitaria preventiva. Queste misure, unitamente a campagne di sensibilizzazione rivolte agli allevatori, mirano a creare una barriera protettiva contro l’infezione e a preservare la salute del bestiame e la sostenibilità del settore zootecnico locale. La comprensione del comportamento dei vettori e la gestione del paesaggio per limitarne la presenza rappresentano, nel lungo termine, elementi strategici per il controllo della malattia.
Blue Tongue a Pescara: allerta ASL e misure di contenimento
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