A Chieti, un’eccezionalità demografica si fa strada, sebbene non possa competere con la leadership indiscussa di Cândido Godói, in Brasile, celebre capitale mondiale delle nascite gemellari (con un tasso che sfiora il 10%), l’ospedale Santissima Annunziata sta registrando un fenomeno statistico notevole.
In soli dodici giorni, sette gravidanze gemellari, inclusa una trisgestazione, hanno portato alla luce nuovi bambini, un evento che solleva interrogativi e testimonia un’inattesa concentrazione di nascite multiple.
Il dato, se contestualizzato all’interno della popolazione nazionale, assume una rilevanza ancora maggiore.
In Italia, le gravidanze gemellari rappresentano un evento raro, stimato intorno al 3% del totale delle nascite.
L’ospedale di Chieti, nel corso del 2024, ha assistito a ben 35 nascite gemellari, superando di gran lunga la media nazionale e raggiungendo una percentuale stimata superiore al 5% sul totale di oltre 1300 parti annuali.
Questa anomalia demografica non è frutto del caso, ma il risultato di un impegno strategico e di un investimento significativo in competenze specialistiche.
La Clinica Ostetrico-Ginecologica, guidata dal primario Marco Liberati, ha indirizzato risorse considerevoli verso la ricerca e lo sviluppo di protocolli avanzati per la gestione delle gravidanze complesse, trasformandosi in un punto di riferimento cruciale a livello regionale ed extraregionale per la medicina perinatale.
Questa disciplina si dedica alla salute della madre e del feto, durante l’intero arco temporale che va dalla concezione al post-parto, coprendo un ampio spettro di problematiche e necessità.
I bambini nati recentemente, gemelli e la singola trigemina, si trovano tutti in buone condizioni di salute e sono stati dimessi con le rispettive madri, che provengono da diverse località: L’Aquila, Avezzano, regioni circostanti come Marche, Molise e Lazio.
Tutte le gravidanze sono state condotte a termine, mentre la nascita della trigemina è stata programmata in anticipo, come misura precauzionale per minimizzare il rischio di complicazioni.
Il supporto fondamentale della Neonatologia, diretta da Diego Gazzolo, ha giocato un ruolo essenziale nel garantire la salute e il benessere dei neonati.
La specializzazione nella gestione delle gravidanze ad alto rischio è diventata una componente centrale dell’offerta clinica, alimentata dall’esperienza internazionale di Francesco D’Antonio, professore associato di Ginecologia ed Ostetricia e specialista in Diagnosi prenatale e patologia fetale.
“Le gravidanze gemellari rappresentano il segmento a più alto rischio,” sottolinea D’Antonio, in collaborazione con Barbara Matarrelli, coordinatrice della gestione della patologia fetale e dei parti gemellari.
“Si tratta di sfide complesse che richiedono un’attenzione particolare a causa dell’elevato rischio di parto pretermine, ritardo o arresto della crescita fetale, malformazioni strutturali e complicanze mediche e chirurgiche per la madre.
” La combinazione di ricerca all’avanguardia, competenze specialistiche e un approccio multidisciplinare fa dell’ospedale di Chieti un centro di eccellenza nella gestione delle gravidanze multiple, offrendo nuove prospettive per la medicina perinatale italiana.