Il Sakura Lake di Montesilvano è diventato un laboratorio all’avanguardia per la protezione della fauna ittica, grazie a un’inedita iniziativa di ricerca europea: il progetto Cormoshield, ideato e promosso dall’associazione Nuovo Saline.
L’emergenza è chiara: la rapida e incontrollata espansione della popolazione di cormorani, uccelli acquatici predatori, sta causando ingenti danni economici e ambientali alle riserve ittiche, agli allevamenti e alle aree di pesca sportiva.
Le tradizionali misure di controllo, come la caccia, si sono dimostrate inefficaci, anzi, paradossalmente controproducenti, stimolando un’ulteriore proliferazione della specie.
Cormoshield si pone come alternativa innovativa, abbandonando approcci restrittivi e focalizzandosi sulla dissuasione non letale.
L’idea centrale è quella di simulare la presenza di predatori naturali dei cormorani, non attraverso l’introduzione di specie vive, ma attraverso riproduzioni realistiche, realizzate in vetroresina e dotate di motorizzazione radiocomandata.
Sebbene l’immagine del coccodrillo sia la più iconica e immediatamente riconoscibile, essa rappresenta solo una componente, una “sentinella”, all’interno di un ventaglio di soluzioni di dissuasione che saranno testate e valutate.
La ricerca si basa su una comprensione approfondita del comportamento animale: i cormorani, uccelli intelligenti e adattabili, sviluppano rapidamente la capacità di riconoscere l’inesistenza di un pericolo reale.
La chiave per il successo di Cormoshield risiede nella varietà e nella rotazione dei sistemi di dissuasione, creando un ambiente imprevedibile e mantenendo alta l’attenzione dei predatori simulati.
L’obiettivo non è eliminare i cormorani, ma indurli ad evitare aree particolarmente vulnerabili, come i bacini di allevamento e le riserve naturalistiche.
Gianluca Milillo, presidente di Nuovo Saline, sottolinea come la colonizzazione europea del cormorano sia stata graduale, ma che oggi le popolazioni siano in forte crescita, con conseguenti danni stimati in milioni di euro.
Il progetto Cormoshield, attualmente in fase embrionale, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere la ricerca e lo sviluppo di strumenti in grado di generare un senso di paura nei cormorani, proteggendo così il patrimonio ittico europeo.
Il successo di questa iniziativa potrebbe portare alla creazione di un modello di riferimento per la gestione della fauna selvatica a livello internazionale, offrendo una soluzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente per affrontare l’impatto negativo della predazione da parte dei cormorani.






