domenica 10 Agosto 2025
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Comune di L'Aquila

Daspo al tifoso del Pescara: sicurezza e diritti in campo

Nel contesto vibrante e passionale del calcio italiano, un episodio recente ha portato all’applicazione di una misura restrittiva a un sostenitore del Delfino Pescara, sollevando interrogativi sulla gestione della sicurezza negli eventi sportivi e sul delicato equilibrio tra diritto di partecipazione e responsabilità individuale.

In occasione della cruciale partita di spareggio promozione contro la Ternana, l’atmosfera allo stadio Adriatico “G.
Cornacchia” era carica di tensione ed euforia.
Un uomo, di trentaquattro anni e residente in un comune della provincia, è stato identificato dai Carabinieri, impegnati nei controlli di sicurezza all’ingresso, in possesso di un fumogeno rosso.

Il ritrovamento, avvenuto dopo che l’uomo aveva già superato i controlli dei tornelli, ha innescato una serie di azioni che hanno portato all’applicazione del Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive.

L’accaduto non è semplicemente un episodio di possesso illegale di un dispositivo pirotecnico.
Esso incarna un problema più ampio legato alla sicurezza negli stadi e alla necessità di garantire un ambiente controllato per tutti i partecipanti.
L’utilizzo di fumogeni, petardi e altri oggetti proibiti rappresenta un rischio concreto per l’incolumità del pubblico, degli atleti e del personale di sicurezza.
Le fiamme, il fumo denso e le possibili esplosioni possono causare panico, ustioni, intossicazioni e, in casi estremi, lesioni gravi.

La decisione dei Carabinieri, supportata dalla Questura di Pescara, si è basata sulla valutazione del comportamento dell’uomo come “pericoloso” e in violazione dell’articolo 6 ter della legge 401/1989.

Questa disposizione legislativa mira a prevenire e reprimere la violenza negli eventi sportivi, prevedendo l’applicazione di misure restrittive come il Daspo per coloro che violano le norme di sicurezza o che si rendono responsabili di comportamenti lesivi dell’ordine pubblico.

L’applicazione del Daspo, che comporta un divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive nazionali e internazionali per un anno, è una misura volta a dissuadere comportamenti simili e a tutelare la sicurezza degli eventi sportivi.
Tuttavia, solleva anche questioni relative alla proporzionalità della sanzione e alla possibilità di limitazioni eccessive al diritto di partecipazione dei tifosi.

È fondamentale che le autorità, in collaborazione con le società sportive e le rappresentanze dei tifosi, promuovano un dialogo costruttivo per trovare soluzioni che bilancino efficacemente la sicurezza e il diritto di sostenere la propria squadra.

La responsabilizzazione dei tifosi, l’educazione al rispetto delle regole e la condivisione di obiettivi comuni rappresentano elementi chiave per garantire un futuro più sicuro e appassionante per il calcio italiano.

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