venerdì 12 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Emendamento Polizia Locale: polemiche e revisione in Abruzzo

La recente proposta di emendamento alla legge regionale in materia di Polizia Locale ha generato un acceso dibattito, rivelando un’incongruenza percepita tra l’intenzione originaria e l’interpretazione che ne è stata data.

Lungi dall’intendere, come erroneamente interpretato, di intaccare l’autonomia e la professionalità degli alti ranghi del Corpo, l’iniziativa si è rivelata fonte di preoccupazione, suscitando dubbi e riserve tra i sindacati di categoria e all’interno del panorama politico regionale.
L’emendamento, che apriva la possibilità di nominare un comandante proveniente da fuori dal corpo di Polizia Locale, mirava a introdurre una maggiore flessibilità gestionale e a favorire l’apporto di competenze specifiche, potenzialmente derivanti da esperienze professionali diverse.
Tuttavia, tale formulazione ha alimentato il timore di una sottile, ma significativa, compromissione dell’indipendenza del ruolo di comandante, trasformandolo in una posizione di fiducia politica, dipendente da valutazioni esterne e non strettamente legate al merito e alla competenza professionale.

Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il capogruppo regionale di Forza Italia, Emiliano Di Matteo, e l’intero gruppo consiliare di Forza Italia, hanno espresso chiaramente la loro consapevolezza di questa percezione distorta.

Riconoscendo che la norma, nella sua attuale formulazione, non ha prodotto gli effetti auspicati e ha sollevato interrogativi legittimi circa l’equilibrio tra gestione politica e autonomia operativa della Polizia Locale, si è ribadita l’impegno a una revisione accurata e puntuale.

La revisione non intende negare il principio di apertura a profili esterni, qualora si rivelino in grado di apportare un contributo significativo, ma piuttosto definire meccanismi di selezione trasparenti e rigorosi, che garantiscano la salvaguardia dell’autonomia e della professionalità del ruolo di comandante.
Si tratta di un processo complesso, che richiede un dialogo costruttivo tra tutte le parti interessate: rappresentanti politici, sindacati di categoria, dirigenti della Polizia Locale e, soprattutto, la comunità che si affida alla sua opera.
L’obiettivo primario resta quello di rafforzare l’efficacia e l’imparzialità della Polizia Locale, assicurando che le decisioni relative alla sua gestione siano basate su criteri oggettivi e condivisi, in grado di preservare la fiducia dei cittadini e di promuovere un servizio di pubblica sicurezza all’altezza delle sfide contemporanee.
La discussione in corso rappresenta un’opportunità per riflettere sul ruolo della Polizia Locale nella società abruzzese e per definire un modello di governance che coniughi responsabilità politica e autonomia professionale.

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