La comunità del Gran Sasso d’Italia si prepara a una giornata di mobilitazione pacifica per contestare la programmazione di una chiusura estiva, di due mesi, della Strada Statale 80, arteria cruciale per la viabilità e l’economia di un vasto territorio. La decisione, legata ai necessari interventi di adeguamento tecnico-funzionale del ponte Paladini, ha scatenato un’ondata di preoccupazione e frustrazione tra residenti, commercianti e amministrazioni locali.Il Comune di Crognaleto, guidato dal Sindaco Orlando Persia, ha promosso un sit-in previsto per il 2 giugno, invitando i sindaci di tutte le aree coinvolte, le associazioni di categoria e i cittadini a unirsi in una manifestazione che esprima il disagio diffuso. Il punto di raccolta, strategicamente scelto, sarà il parcheggio adiacente al ponte Paladini e al confine della Foresta del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, un luogo simbolo dell’importanza del territorio e della sua vocazione turistica.La protesta non nasce da un rifiuto degli interventi di manutenzione, universalmente riconosciuti come necessari per garantire la sicurezza della strada. Il vero motivo di scontento risiede nella rigidità della programmazione, che prevede una chiusura prolungata durante il periodo estivo, stagione di picco per il turismo e per le attività economiche legate al Parco Nazionale. Questa decisione, percepita come una mancanza di sensibilità verso le esigenze della comunità, rischia di compromettere seriamente la ripresa post-pandemica e di isolare ulteriormente un territorio già fragile.Il Comune di Crognaleto, consapevole dell’urgenza della situazione, ha tentato attivamente di trovare soluzioni alternative. A seguito di un tavolo tecnico regionale tenutosi a maggio, è stato presentato ad Anas e alla Regione Abruzzo un progetto innovativo: la realizzazione di una strada alternativa, parallela al tracciato attuale e adiacente al fiume Vomano. Questa soluzione, stimata in circa 280.000 euro e completabile in 30 giorni, avrebbe permesso di conciliare la sicurezza stradale con il mantenimento della viabilità estiva.Nonostante la fattibilità tecnica e la potenziale economicità del progetto, l’amministrazione comunale si è scontrata con un muro di silenzio e indifferenza da parte delle istituzioni regionali. La proposta è stata ignorata, alimentando un senso di profonda ingiustizia e di abbandono.Il sit-in pacifico si configura quindi come un atto di protesta civile e un appello urgente alle istituzioni, volto a sollecitare un ripensamento della programmazione e a promuovere un dialogo costruttivo. Il Sindaco Persia ha sottolineato con fermezza l’impegno a mantenere la manifestazione pacifica e non ostacolare la circolazione, chiedendo al contempo la garanzia di un ambiente sicuro e privo di violenze.L’evento ha suscitato un’ampia adesione, con la partecipazione prevista di numerosi motociclisti, appassionati frequentatori della SS80 e simboli di una comunità orgogliosa del proprio territorio e determinata a difenderne il futuro. La mobilitazione rappresenta un monito: la sicurezza stradale non può prescindere dal benessere economico e sociale delle comunità locali.
Gran Sasso: Mobilitazione contro la chiusura della SS80
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