Domani, 30 agosto, all’alba della festa patronale dedicata a San Gabriele dell’Addolorata, Isola del Gran Sasso accoglierà un significativo simbolo di fede e memoria: la “Croce della Passione”.
Collocata all’ingresso del parcheggio comunale, in prossimità dei nuovi complessi scolastici, la struttura in ferro rappresenta un ponte tra la tradizione religiosa popolare, l’eredità spirituale del Santo e la prospettiva del Giubileo 2025.
La sua erezione si radica in una consuetudine secolare, testimonianza della profonda devozione che ha animato le comunità abruzzesi.
Un tempo, i Padri Passionisti, al termine delle loro missioni itineranti, erigevano croci di benvenuto all’ingresso dei borghi, non solo come segno tangibile di protezione divina, ma anche come monito costante del sacrificio redentore di Cristo, un impegno alla riflessione e alla crescita spirituale.
La “Croce della Passione” recupera e riafferma questo gesto simbolico, arricchendolo di un significato ancora più profondo.
La storia della croce stessa è intrisa di un’aura di resilienza e rinascita.
Proveniente dal Monte Aquila, la vetta granitica che segna il confine tra Isola e L’Aquila, la struttura era stata abbattuta, perdendo la sua statura e la sua funzione originaria.
Grazie a un paziente lavoro di restauro e alla generosità di Domenico Ottaviano, che ha curato la realizzazione del basamento in ferro e l’installazione, la croce ha trovato nuova vita, elevandosi come segno di speranza e di fede incrollabile.
Un elemento di particolare pregio è la targa commemorativa in ceramica, opera dell’artista Evandra De Rosa di Castelli.
La sua abilità ha saputo tradurre in immagini gli emblemi del Santuario di San Gabriele, del Comune di Isola e il logo ufficiale del Giubileo 2025, affiancandoli al distintivo segno passionista.
Questa combinazione visiva racconta una storia complessa di fede, identità territoriale e celebrazione di un evento storico di rilevanza nazionale.
La cerimonia inaugurale, prevista per le ore 17:30, vedrà la partecipazione del sindaco Andrea Ianni, portatore di responsabilità civica e amministrativa, del rettore del Santuario, padre Raffaele De Fulvio, custode della fede e della tradizione, e del presidente del Lions Club locale, Alberto D’Alberto, testimone dell’impegno sociale e della collaborazione tra le diverse realtà del territorio.
L’evento si configura non solo come un atto di devozione religiosa, ma anche come un momento di aggregazione comunitaria e di celebrazione dell’identità abruzzese.
La “Croce della Passione” si erge, così, a testimone silenzioso di speranza per le generazioni future, un invito a custodire la memoria del passato e a guardare al futuro con fiducia e coraggio.