L’attenzione internazionale si è concentrata sulla comunità protetta di Palmoli, nel cuore dell’Abruzzo, con l’arrivo a Vasto di un rappresentante dell’ambasciata australiana.
La visita, carica di implicazioni, si rivolge alla famiglia che la stampa ha soprannominato la “famiglia nel bosco”, un nucleo familiare straordinario al centro di una complessa vicenda giudiziaria.
I tre minori, protetti in questa struttura specializzata dal 20 novembre, vivono una situazione di tutela straordinaria, gestita con la supervisione del tribunale dei Minorenni dell’Aquila.
La loro esistenza, un tempo immersa nella natura selvaggia, è ora regolata da un sistema di protezione legale volto a garantire il loro benessere e sviluppo.
Accanto al rappresentante dell’ambasciata, presenti all’incontro anche figure chiave della tutela legale dei minori.
La curatrice speciale, Marika Bolognese, e la tutrice, Maria Luisa Palladino, nominate dal tribunale, incarnano il ruolo dello Stato garante dei diritti dei bambini, assicurando che le loro esigenze siano primarie e centrali.
La garante regionale per i diritti dell’infanzia, Alessandra De Febis, testimonia l’impegno istituzionale a livello regionale, mentre l’avvocato Danila Solinas, parte del team difensivo della coppia Catherine e Nathan, sostiene le loro posizioni.
Il fulcro della vicenda ruota attorno alla richiesta di revoca dell’ordinanza di allontanamento dei bambini dalla loro abitazione originaria, la “casa nel bosco”.
Una decisione cruciale, rimasta in sospeso dopo l’udienza del 4 dicembre, quando il giudice Cecilia Angrisano del Tribunale dei Minorenni dell’Aquila ha espresso la necessità di una riflessione approfondita.
La richiesta, presentata dai legali di Catherine e Nathan, implica una complessa valutazione del loro ruolo genitoriale e dell’ambiente familiare in cui i bambini sono stati cresciuti.
La “casa nel bosco”, con la sua filosofia di vita alternativa e la sua profonda connessione con la natura, era il luogo in cui i bambini avevano trascorso i primi anni di vita.
Ora, questa realtà è sottoposta ad un esame giuridico e sociale che coinvolge non solo la coppia genitoriale, ma anche le autorità legali, le istituzioni internazionali e l’opinione pubblica.
L’esito di questa vicenda determinerà il futuro dei bambini e la definizione dei confini tra diritto alla libertà genitoriale e tutela del minore.
La visita del rappresentante dell’ambasciata australiana, a sua volta, suggerisce un interesse transnazionale per questa storia, sollevando interrogativi sui modelli educativi e sui diritti dei bambini in contesti multiculturali.






