L’Aquila 1927 si è imposta come protagonista a Madrid, al World Football Summit (WFS), uno snodo cruciale per l’industria calcistica globale, consolidando la risonanza del progetto “La squadra della gente”.
La presenza, veicolata dal brand ambassador Valerio Mancini, non è stata un mero atto di partecipazione, ma una dichiarazione di intenti che proietta il club abruzzese in una dimensione internazionale di profonda rilevanza.
Il WFS Madrid si configura come un vero e proprio “think tank” calcistico, un laboratorio dove si forgiano le traiettorie future del gioco, spaziando dall’adozione di tecnologie all’avanguardia alla promozione di modelli di governance responsabili e sostenibili, fino a un’attenzione rinnovata all’impatto sociale.
La partecipazione di una realtà di Serie D come L’Aquila 1927, strutturata attorno al modello dell’azionariato diffuso, testimonia la crescente attrattiva di un approccio calcistico che pone al centro la comunità e la condivisione, sfidando l’egemonia delle logiche di business tradizionali.
L’esperienza madrilena ha rappresentato un’opportunità di networking strategica per Mancini, che ha instaurato contatti significativi con figure chiave del panorama calcistico internazionale – istituzioni, dirigenti, sponsor – diffondendo un messaggio ben preciso: L’Aquila 1927 non si limita all’agonismo sportivo, ma aspira a incarnare un vero e proprio motore di sviluppo sociale e di costruzione dell’identità territoriale.
Questa partecipazione si inserisce in un percorso internazionale più ampio, che ha visto Mancini protagonista in contesti di pari importanza.
Ricordiamo il Forum Economico in Polonia, dove il modello aquilano ha riscosso particolare interesse per la sua capacità di coniugare sport e rigenerazione sociale; i business forum a margine di incontri di qualificazione mondiale, come quello pre-gara tra San Marino e Cipro; il Social Football Summit di Roma, e ulteriori iniziative in Olanda e Argentina.
In ciascuno di questi contesti, il messaggio centrale è stato quello dell’identità cittadina e del protagonismo dei tifosi, esteso al di là dei confini del campo da gioco.
Il Summit di Madrid, dunque, assume un significato simbolico che va ben oltre la semplice visibilità.
Rappresenta un’affermazione: un club profondamente radicato nel proprio territorio può e deve inserirsi nel dibattito globale sul futuro del calcio.
L’Aquila 1927 propone un’alternativa a un modello dominato dalle grandi potenze, un paradigma che privilegia la sostenibilità economica e ambientale, il coinvolgimento attivo della comunità, la partecipazione dei tifosi e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale locale.
È una visione che ambisce a ridefinire il ruolo del calcio, trasformandolo da semplice spettacolo a strumento di coesione sociale e sviluppo territoriale.