Un raggio di luce ha illuminato il Palazzetto dei Nobili dell’Aquila, scenario di un matrimonio carico di significato per Michele D’Angelo e Vanessa Castelli.
Docente universitario e ricercatrice, rispettivamente, la coppia ha celebrato il loro sì civile sotto lo sguardo del sindaco Pierluigi Biondi, in una cerimonia che trascende la semplice unione matrimoniale, rappresentando un trionfale ritorno alla normalità dopo un periodo di straordinaria complessità.
La vicenda personale di D’Angelo ha segnato profondamente l’evento.
I precedenti settantacinque giorni trascorsi in detenzione, nel carcere di Fier, in Albania, a seguito di un incidente stradale, hanno gettato un’ombra che il giorno delle nozze ha cercato di dissolvere.
Le accuse di violazione del codice della strada e abbandono del veicolo, formulate dalle autorità albanesi, hanno reso il rientro in Italia un momento di grande sollievo e speranza per la coppia e per le loro famiglie.
La scarcerazione su cauzione ha aperto le porte a un futuro che, fino a poco tempo prima, appariva incerto e doloroso.
Il sindaco Biondi, celebrante della cerimonia, ha evocato un’unione intrisa di un sapore particolarmente intenso, un legame forgiato dalle prove e dal desiderio di ricostruire un equilibrio interrotto.
Ha sottolineato come il matrimonio non fosse solo l’inizio di un percorso condiviso, ma anche un simbolo di resilienza, di capacità di superare le avversità e di riappropriarsi della serenità perduta.
L’augurio rivolto agli sposi non è stato solo quello di una vita felice insieme, ma anche di forza e determinazione per affrontare le sfide che ancora attendono.
La presenza di una folta platea, composta da familiari, amici e colleghi, ha testimoniato il forte sostegno e l’affetto rivolti alla coppia.
Un commosso tributo è stato espresso anche dagli studenti e dai rappresentanti del mondo universitario, che avevano seguito con grande interesse e preoccupazione l’evolversi della vicenda legale.
Il rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Fabio Graziosi, ha voluto personalmente onorare l’evento, ribadendo l’importanza del valore umano e intellettuale di Michele D’Angelo per l’ateneo.
Nonostante la celebrazione, le questioni legali rimangono pendenti in Albania.
D’Angelo ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con le autorità, dimostrando un approccio proattivo e responsabile.
La giornata al Palazzetto dei Nobili, tuttavia, ha rappresentato un punto di svolta, un passaggio cruciale verso la ricostruzione di una vita interrotta, un nuovo inizio segnato dalla speranza e dall’amore.
Un ritorno a casa, un voto di fedeltà, una promessa di futuro.






