La vicenda che coinvolge diciassette dipendenti della mensa del Responsible Research Hospital di Campobasso ha innescato una serrata protesta sindacale, sollevando interrogativi significativi sulle dinamiche del lavoro nel settore sanitario regionale.
Da lunedì 1° settembre, i lavoratori si trovano improvvisamente senza impiego, una situazione di precarietà che ha scatenato l’intervento immediato di Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Molise.
La gravità del caso non risiede solo nella perdita del lavoro, ma anche nella presunta continuità del servizio di ristorazione affidato a una ditta esterna, senza alcuna forma di comunicazione preventiva o consultazione con le rappresentanze sindacali.
Questo comportamento, qualora confermato, appare in contrasto con i principi di trasparenza e diritto di informazione che dovrebbero caratterizzare i rapporti tra committenti, appaltatori e lavoratori.
La protesta, manifestata oggi di fronte all’accesso del nosocomio, ha visto la partecipazione attiva dei sindacalisti e dei dipendenti coinvolti, che hanno condiviso con i media le azioni previste per mitigare l’impatto di questa crisi.
L’attenzione è ora concentrata sull’imminente incontro con il Presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, fissato per domani, 3 settembre.
L’auspicio è che questo confronto possa generare soluzioni concrete e attuabili, finalizzate a ristabilire la continuità occupazionale dei lavoratori.
Tra le ipotesi avanzate, si fa particolare riferimento alla possibilità di un accordo temporaneo, una sorta di “ponte” che garantisca la tutela dei diritti dei dipendenti nel periodo transitorio in cui l’appalto sarà definitivamente assegnato a un’altra società.
L’episodio solleva, inoltre, questioni più ampie riguardanti la gestione degli appalti nel settore sanitario, la necessità di rafforzare il ruolo delle rappresentanze sindacali nella definizione delle strategie operative e la tutela del diritto al lavoro, soprattutto in contesti delicati come quello ospedaliero.
La vicenda pone l’accento sulla fragilità dei lavoratori in appalto, spesso esposti a cambiamenti improvvisi e alla perdita del posto di lavoro senza adeguati preavvisi e forme di protezione.
Si tratta di un campanello d’allarme che invita a una riflessione approfondita sul modello di welfare regionale e sulla necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose e stabili per tutti i dipendenti del sistema sanitario.