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martedì 21 Ottobre 2025

Mival Connect, Aquila: Retribuzioni a rischio, indagati i fondi pubblici.

La vertenza Mival Connect, precedentemente Aura, azienda polo elettronico dell’Aquila, si complica ulteriormente con una decisione aziendale che solleva interrogativi etici e legali.

A fronte del mancato accesso alla cassa integrazione, rifiutato dall’INPS a causa di carenze documentali, l’azienda ha optato per un’incongrua gestione delle retribuzioni di settembre, erogando compensi tramite ferie, permessi e festività non ancora goduti dai dipendenti.

Questa manovra, giudicata dai sindacati palesemente illegittima, evidenzia una situazione aziendale profondamente precaria e un tentativo, forse disperato, di eludere gli obblighi retributivi verso il personale.
La decisione aziendale non solo viola i diritti dei lavoratori, privandoli della possibilità di usufruire della cassa integrazione come strumento di sostegno al reddito in un momento di incertezza professionale, ma introduce anche una distorsione nella corretta contabilizzazione del tempo lavorativo e dei diritti acquisiti.
L’utilizzo di giorni di ferie non maturati rappresenta una forzatura che altera i principi fondamentali del diritto del lavoro, configurandosi potenzialmente come una pratica lesiva.

Il confronto con il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, ha messo a galla le molteplici criticità che gravano sulla vertenza, lasciando in uno stato di sospensione circa sessanta dipendenti.
Le trattative in corso con potenziali partner strategici sembrano, al momento, l’unica speranza di evitare la definitiva chiusura dell’azienda, ma la loro riuscita resta incerta.

Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alle azioni dell’azienda, giudicandole dannose per il territorio e per il futuro dei lavoratori coinvolti.
L’esposto presentato dall’amministrazione comunale mira ad accertare la correttezza e la coerenza nell’utilizzo dei fondi pubblici stanziati, pari a undici milioni di euro, e a verificare se tali risorse siano state impiegate in linea con gli obiettivi dichiarati al momento dell’assegnazione.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla governance aziendale, sulla responsabilità sociale delle imprese e sulla tutela dei diritti dei lavoratori in contesti di crisi economica e industriale.
La situazione attuale richiede un intervento tempestivo e incisivo da parte delle istituzioni competenti per garantire il rispetto delle normative vigenti, tutelare i diritti dei lavoratori e preservare il tessuto economico e sociale del territorio aquilano.

La trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e la verifica dell’impiego corretto delle risorse diventano imperativi ineludibili per ripristinare la fiducia e assicurare un futuro sostenibile per l’azienda e per i suoi dipendenti.

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