Morte di Costantini: Terre, Ambizioni e un’Indagine Cruciale

La vicenda che riguarda la tragica scomparsa di Andrea Costantini, il trentottenne rinvenuto senza vita in una cella frigorifera del supermercato di Termoli, si avvolge in un intricato intreccio di questioni familiari, ambizioni economiche e apparenti contraddizioni che necessitano di un’indagine approfondita e imparziale.
La mia assistita, persona completamente estranea alle accuse e sin dall’inizio collaborativa, condivide con la famiglia di Costantini l’urgenza di fare luce sulla dinamica del decesso, al fine di chiarire se ci si trovi di fronte a un omicidio, a un suicidio, o a un quadro più complesso che potrebbe coinvolgere istigazione e maltrattamenti in ambito domestico.

L’attenzione si concentra in particolare sulla questione del terreno, un elemento che emerge come fulcro di tensioni e incomprensioni all’interno della coppia.
Costantini aveva acquisito un appezzamento a giugno, manifestando inizialmente un forte desiderio di mantenerlo, quasi come la concretizzazione di un sogno.
Tuttavia, in seguito, la sua decisione di rivenderlo ha generato un brusco cambiamento di scenario, innescando un conflitto latente.

Questo repentino cambio di rotta, apparentemente privo di una spiegazione logica, ha getto un’ombra di inquietudine e ha acuito le divergenze con la compagna.
L’appezzamento, situato nella periferia di Termoli, in una zona di espansione verso San Giacomo degli Schiavoni, non era semplicemente un investimento immobiliare, ma un progetto di vita, un desiderio di creare uno spazio familiare, un luogo dove celebrare i momenti speciali, in particolare quelli legati alla crescita del figlio.
La volontà di Costantini di mantenere il terreno rifletteva una visione di futuro, un impegno verso la sua famiglia, un desiderio di radicamento nel territorio di Termoli, distante da una possibile rientranza nell’ambiente domestico di origine.
La versione fornita dalla madre di Costantini, che suggerisce una volontà di ritorno in famiglia, contrasta con questa progettualità.

L’interpretazione che ne deriva è quella di un uomo proiettato verso il futuro, desideroso di costruire una nuova vita, e non un ritorno a vecchi schemi.
Le discussioni riguardanti il terreno, lungi dall’essere semplici dispute economiche, rappresentano un indicatore di una profonda frattura, un disallineamento di prospettive che hanno contribuito a creare un clima di tensione e frustrazione.
La procura di Larino, nel suo impegno a ricostruire la verità, ha disposto la riesumazione del corpo e un incidente probatorio, procedure necessarie per raccogliere ulteriori elementi a supporto delle indagini.

Si avvierà inoltre una perizia calligrafica, al fine di esaminare documenti e comunicazioni che potrebbero fornire indizi utili a chiarire le circostanze del decesso.

È imperativo, in questa fase delicata, evitare interpretazioni affrettate e pregiudizi, confidando in un’indagine rigorosa e trasparente che possa restituire giustizia alla memoria di Andrea Costantini e alleviare il dolore dei suoi cari.

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