A Terranera, frazione incastonata nel cuore del Parco naturale regionale Sirente-Velino, a Rocca di Mezzo, l’estate si concede una parentesi anacronistica, un’eccezionale deviazione dal ritmo stagionale.
A 1.270 metri di altitudine, dove il respiro dell’aria è rarefatto e il clima s’ostina a conservare i connotati dell’inverno, la comunità locale ha riproposto, con rinnovato entusiasmo, l’inimitabile “Natale d’Estate”.
Lungi dall’essere una semplice festa, l’evento si configura come una vera e propria performance culturale, una riflessione giocosa sul tempo e sulla sua percezione.
Duecento commensali si sono riuniti attorno a una lunga tavolata, illuminata da un abete scintillante, le cui luci danzavano in un balletto intermittente, creando un’atmosfera sospesa tra due mondi.
Il camino acceso irradiava un calore avvolgente, mentre i cappellini biancorossi, simbolo della locale squadra di calcio, aggiungevano un tocco di allegria e tradizione.
L’idea, nata come un audace esperimento, si è evoluta nel tempo, trasformandosi in un appuntamento imprescindibile per residenti e visitatori, moltiplicando per quattro la popolazione del piccolo borgo.
La decisione di organizzare la festa fuori stagione è figlia di una peculiarità geografica: le temperature rigide, quasi sempre in contrasto con il calore estivo tipico della regione, rendono l’ambiente particolarmente adatto a evocare l’atmosfera natalizia.
Il meteo, complice inaspettato, ha contribuito a creare un’esperienza sensoriale unica: la nebbia, avvolta da una leggera pioggia e da un freddo pungente, ha amplificato la sensazione di vivere in una fiaba, un sogno sospeso tra le stagioni.
L’evento non si limita alla semplice celebrazione del Natale; ogni edizione è dedicata a un tema specifico, un omaggio alla creatività e alla cultura popolare.
Quest’anno, l’universo Disney ha incantato grandi e piccini, mentre l’edizione precedente ha celebrato l’estetica e le icone del nuovo millennio, testimoniando la capacità del paese di reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea.
Canti natalizi, brindisi e fotografie sotto l’albero, la cui neve era solo condensa, hanno sigillato un momento di comunità, un’occasione per riscoprire il senso di appartenenza e la gioia di condividere un’esperienza straordinaria, un’anomalia stagionale che si rivela, in realtà, un’autentica celebrazione della vita e della resilienza.