venerdì 10 Ottobre 2025
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Omicidio a Lettomanoppello: Donna uccisa, l’ex coniuge arrestato

Il silenzio di Lettomanoppello, piccolo centro montano nel cuore dell’Abruzzo, è stato brutalmente infranto da un dramma che ha scosso la comunità.
Una donna di 66 anni, Maria Grazia De Luca, ha perso la vita a seguito di un omicidio perpetrato in pieno giorno dal suo ex coniuge, Antonio Mancini, un uomo gravato da precedenti penali e con una storia di instabilità emotiva.
L’evento, consumatosi in una via pubblica, ha rappresentato un’esplosione di violenza in un contesto di apparente quiete.

L’atto omicida, un gesto premeditato e spietato, ha lasciato attoniti i presenti e ha generato un senso di sgomento palpabile.

I tentativi di rianimazione, prontamente attuati dal personale medico del 118, si sono rivelati vani, siglando la tragica conclusione di una vita spezzata.
Immediatamente dopo il delitto, Mancini ha intrapreso una fuga precipitosa, rifugiandosi in un bar a Turrivalignani, un comune limitrofo a pochi chilometri di distanza.
Da quel luogo, apparentemente scelto per offrire un riparo illusorio, l’uomo ha scaricato raffiche di colpi di arma da fuoco in direzione del pubblico, manifestando un comportamento irrazionale e pericoloso.
Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito, ma l’azione ha amplificato il terrore e l’allarme nella popolazione.
Una task force congiunta, composta dai Carabinieri della Compagnia di Popoli e dal Reparto Operativo del Comando Provinciale di Pescara, è stata mobilitata per rintracciare e neutralizzare il fuggitivo.

L’intervento coordinato ha portato all’arresto di Mancini, ponendo fine alla sua pericolosa latitanza e garantendo la sicurezza della collettività.

Questo tragico episodio solleva interrogativi profondi sulla dinamica delle relazioni familiari, sulla gestione dei conflitti e sulla necessità di interventi precoci per prevenire episodi di violenza domestica.

L’evento, oltre al dolore per la perdita di una vita, impone una riflessione urgente sull’importanza di sostenere le vittime di abusi, di offrire percorsi di recupero per i responsabili e di rafforzare le misure di protezione civile.
Il silenzio che ora avvolge Lettomanoppello è carico di dolore, ma anche di una richiesta di giustizia e di un impegno collettivo per costruire una società più sicura e rispettosa della dignità umana.
L’indagine, ora in corso, dovrà fare luce sulle motivazioni alla base di questo gesto estremo e ricostruire la storia di una relazione finita nel sangue.

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