La sfida di garantire un’assistenza psichiatrica adeguata nel territorio di Ortona e nell’intera provincia di Chieti è al centro di un acceso dibattito, culminato in un incontro cruciale tra le rappresentanze delle associazioni di salute mentale e il Direttore Generale dell’ASL Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri.
L’urgenza si manifesta attraverso la necessità di coprire la posizione di Direttore del CSM di Ortona e la ripresa dei lavori per l’ampliamento del centro, attualmente fermi e insufficienti a soddisfare il bisogno di posti letto – un obiettivo che si discosta significativamente dalle 15 unità considerate essenziali per un servizio ottimale.
Il confronto, animato da una profonda consapevolezza delle criticità esistenti, ha visto la partecipazione di figure chiave provenienti sia dal mondo del terzo settore, con Giovina Nasuti (Altri Orizzonti), Tiziana Arista (Cosma), Manlio Madrigale (Di.
a.
psi.
) ed Eugenio Di Caro (Percorsi), sia dall’amministrazione sanitaria, rappresentata dal Direttore Generale Palmieri, dalla Direttore Amministrativo Beatrice Borghese e dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Marco Alessandrini.
L’iniziativa si inserisce nel solco di una precedente lettera aperta, datata 15 maggio, inviata dalle associazioni, che ha segnato l’inizio di un dialogo costruttivo.
L’incontro è stato interpretato come un passo avanti significativo, testimoniato dalla sensibilità dimostrata dal Direttore Generale Palmieri riguardo all’importanza di creare una rete collaborativa tra enti e operatori.
Questa sinergia non solo è percepita come la chiave per reinserire efficacemente nella società individui fragili e le loro famiglie, ma anche come un’opportunità per valorizzare il ruolo del volontariato del Terzo Settore, rendendolo un elemento attivo e partecipativo nel percorso di cura e riabilitazione.
Tuttavia, la strada verso un sistema di salute mentale pienamente efficiente e accessibile rimane costellata di ostacoli.
Nonostante gli incoraggianti segnali emersi dal confronto, le associazioni hanno ribadito con forza la pressante necessità di affrontare la cronica carenza di personale qualificato, un fattore che compromette la qualità dell’assistenza erogata.
Parallelamente, permane l’annoso problema della dislocazione del centro diurno psichiatrico di Lanciano, una questione che richiede una soluzione strutturale e strategica per ottimizzare l’offerta di servizi nel territorio.
La discussione futura dovrà concentrarsi su modelli innovativi di gestione delle risorse umane e su una riorganizzazione degli spazi che tenga conto delle esigenze specifiche degli utenti e delle potenzialità del territorio.
La sfida è quella di trasformare la consapevolezza condivisa in azioni concrete e misurabili, garantendo un futuro di speranza e di benessere per le persone che vivono con disabilità psichica e per le loro famiglie.