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martedì 21 Ottobre 2025

PAC 2025: Iniezione di liquidità, ma futuro agricolo abruzzese a rischio.

L’avvio dei pagamenti PAC 2025, con un’immediata iniezione di 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi, rappresenta un’iniezione di liquidità temporanea per un settore agricolo che si confronta con sfide strutturali profonde e un futuro incerto.

Questa erogazione, pur apprezzata, non cancella la necessità urgente di ripensare il ruolo e le risorse della Politica Agricola Comune (PAC) nell’orizzonte post-2027.
Secondo Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, questi anticipi sono il frutto del lavoro quotidiano degli agricoltori, un riconoscimento tangibile del loro impegno.
Tuttavia, la realtà è che la PAC subirebbe una contrazione significativa, con una riduzione drastica della sua incidenza rispetto alle risorse europee complessive.
Il passaggio dal 31% al 15% delle risorse destinate all’agricoltura europea tradurrebbe una perdita stimata di circa 9 miliardi di euro per l’Italia, un ammanco che incide pesantemente sulla capacità di sostenere le aziende agricole e promuovere lo sviluppo rurale.
La transizione da una PAC da 378 miliardi a una futura di circa 294 miliardi di euro non è solo una questione di numeri, ma riflette un cambiamento di paradigma nel modo in cui l’Unione Europea concepisce il ruolo dell’agricoltura.

Mentre il settore è esposto a una crescente complessità di fattori esterni – cambiamenti climatici accelerati, volatilità dei mercati globali, tensioni geopolitiche che impattano sulle filiere alimentari – la diminuzione delle risorse disponibili rischia di compromettere la resilienza delle aziende agricole e la loro capacità di affrontare queste sfide.
In un contesto caratterizzato da eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, dall’aumento dei costi di produzione e dalla necessità di transizione verso pratiche agricole sostenibili, l’agricoltura necessita di un quadro di finanziamenti stabile e prevedibile, non di semplici interventi emergenziali.
La PAC, in quanto strumento di politica pubblica, deve garantire la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e la coesione sociale, obiettivi che richiedono investimenti a lungo termine e una visione strategica condivisa.

L’attenzione non può essere circoscritta alle sole aree pianeggianti o alle produzioni intensive.

È cruciale un impegno specifico verso le aree interne e montane, spesso trascurate ma vitali per l’equilibrio economico e ambientale dell’Abruzzo e, più in generale, dell’Italia.

Queste aree, con la loro biodiversità unica, i loro paesaggi suggestivi e le loro comunità locali, rappresentano un patrimonio inestimabile da proteggere e valorizzare.

Il loro presidio è un imperativo per contrastare lo spopolamento, preservare la cultura tradizionale e mantenere la funzionalità degli ecosistemi.
Cia Abruzzo, allineandosi con la posizione nazionale della confederazione, sollecita pertanto la Commissione Europea a rivalutare le strategie attuali, promuovendo una PAC post-2027 che sia adeguata alle sfide del futuro, che garantisca un sostegno efficace alle aziende agricole di tutte le dimensioni e in tutte le aree geografiche, e che contribuisca attivamente alla costruzione di un sistema alimentare più sostenibile, equo e resiliente.

La sopravvivenza e la prosperità del settore agricolo italiano dipendono da una politica agricola comune veramente a sostegno delle sue fondamenta.

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