La suggestiva cornice della Perdonanza Celestiniana, giunta alla sua 731° edizione, si erge come un faro di speranza e riconciliazione, illuminando il percorso verso L’Aquila Capitale Italiana della Cultura nel 2026.
Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha sottolineato come questa edizione, carica di significato, rappresenti un anello cruciale in una catena di eventi che conducono a quell’appuntamento di respiro nazionale ed europeo, un’occasione irripetibile per proiettare l’Abruzzo e la sua identità unica sulla scena internazionale.
La Perdonanza, con le sue tradizioni secolari e il suo simbolismo potente, trascende la semplice celebrazione folkloristica.
Essa incarna un profondo messaggio di umanità, un invito alla riflessione sulle dinamiche del perdono e della redenzione, particolarmente urgente in un’epoca segnata da conflitti globali e da una crescente polarizzazione sociale.
Il Presidente Marsilio ha espresso la sua profonda gratitudine a tutti coloro che, con dedizione e passione, contribuiscono a mantenere viva questa straordinaria manifestazione: dalle istituzioni civili e religiose, impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale e spirituale, alle associazioni di volontariato, pilastri del tessuto sociale locale, dagli artisti che donano talento e creatività, fino ai figuranti, custodi fedeli delle antiche usanze, alle Dame della Bolla, simbolo di clemenza e misericordia, ai Giovin Signori, interpreti del rito della liberazione, fino alle forze dell’ordine, garanti della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Ogni cittadino, con la sua partecipazione attiva, completa il mosaico di questa festa unica.
La Perdonanza Celestiniana, dunque, non è solo un evento storico, ma un atto politico e culturale di grande valore.
In un mondo lacerato da violenze e da una spirale di vendette, essa ci ricorda che il perdono non è una resa, un’ammissione di debolezza, bensì un atto di coraggio, una dimostrazione di forza interiore.
È la capacità di eleggere il dialogo alla contrapposizione, la comprensione all’odio, la riconciliazione alla divisione.
Questo messaggio, intrinsecamente legato alla storia di Celestino V e alla sua rinuncia al soglio pontificio, si proietta verso il futuro, nutrendo il sogno di un’Aquila rinata, simbolo di speranza e di resilienza per l’intera nazione.
La Perdonanza, in questa prospettiva, si configura come un seme di pace, da coltivare con cura e dedizione, affinché possa fiorire in un futuro più giusto e fraterno.