Un’interrogazione urgente indirizzata al Sindaco Masci, formalizzata oggi dal consigliere comunale Marco Presutti (Partito Democratico), apre una riflessione critica sulla gestione delle emergenze e della vulnerabilità costiera a Pescara Porta Nuova.
Le recenti mareggiate, con la drammatica inondazione delle prime file di stabilimenti balneari, non rappresentano un evento isolato, bensì la manifestazione più evidente di una problematica strutturale che affligge il litorale sud della città.
Le immagini allegate all’interrogazione documentano un quadro allarmante: un’area costiera gravemente compromessa, con conseguenze economiche di proporzioni significative per le attività turistiche e un danno d’immagine che incide sul fragile brand “Pescara, destinazione turistica d’eccellenza”.
Questo scenario non solo mina la vitalità economica del territorio, ma erode anche la fiducia dei cittadini e degli operatori nei confronti dell’amministrazione comunale.
La ricorrenza di questi eventi estremi evidenzia l’insufficienza di un approccio emergenziale, confinato a interventi palliativi come il ripascimento, che si rivela inadeguato a contrastare un fenomeno complesso e progressivo come l’erosione costiera.
La situazione attuale impone una visione strategica a lungo termine, che contempli opere di difesa strutturale durature.
In questo contesto, l’ostruzionismo che blocca il progetto esecutivo per le scogliere soffolte, un’opera progettata per fornire una protezione costiera robusta e definitiva, appare inaccettabile.
La sua paralisi, protrattasi per mesi, solleva interrogativi sulla capacità amministrativa di programmare e realizzare interventi di rilevanza strategica.
Il consigliere Presutti, con l’interrogazione, non si limita a denunciare una situazione di disagio, ma sollecita risposte concrete e tempistiche precise.
Chiede all’amministrazione comunale di assumersi la responsabilità di risarcire tempestivamente gli operatori balneari colpiti dai danni e di definire un cronoprogramma dettagliato per l’avvio dei lavori strutturali.
La richiesta non è tanto quella di un intervento d’emergenza, ma di una svolta culturale nell’amministrazione del territorio: un cambio di passo che ponga al centro la prevenzione, la pianificazione e la sostenibilità, abbandonando la logica del pronto intervento e delle soluzioni temporanee.
L’obiettivo finale è garantire la resilienza del litorale, tutelare il patrimonio economico e paesaggistico della città e restituire fiducia ai cittadini, affinché Pescara possa riconfermare il suo ruolo di meta turistica di qualità, capace di affrontare le sfide del cambiamento climatico e di proteggere il suo futuro.