La comunità di Montorio al Vomano (Teramo) si prepara a celebrare un momento di profonda rinascita spirituale e culturale con la riapertura della chiesa di San Rocco, restituita alla fruizione pubblica dopo un complesso intervento di restauro e consolidamento sismico. La solenne celebrazione, presieduta dal vescovo Lorenzo Leuzzi domenica 15 giugno alle ore 18, conclude un percorso di recupero che ha visto la committenza ecclesiastica, le istituzioni pubbliche e l’ingegno di professionisti locali e nazionali collaborare per restituire alla collettività un bene prezioso.La chiesa, fulcro della vita religiosa, sociale e aggregativa del borgo, aveva subito danni significativi a seguito del terremoto del 2016, evidenziando fragilità strutturali che imponevano un intervento urgente e mirato. Il progetto, inserito nell’ambito dell’ordinanza commissariale 105/2020, si è posto l’obiettivo non solo di garantire la sicurezza dell’edificio, ma anche di valorizzarne l’importanza storica e artistica, con un’attenzione particolare alla tutela delle sue peculiarità più significative.Uno dei momenti di maggiore emozione sarà il ritorno alla ribalta dell’organo a canne del XVI secolo, considerato il più antico d’Abruzzo, silenziato per oltre cinquant’anni. Il suo restauro, accurato e rispettoso delle tecniche originali, rappresenta un atto di profonda simbologia, un ritorno alla sacralità del suono e alla ricchezza del patrimonio musicale locale.Il progetto ha visto la collaborazione sinergica tra la Diocesi di Teramo-Atri, ente attuatore, e la Gavioli Restauri, impresa esecutrice, con un finanziamento consistente proveniente dal Commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, e dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione post sisma della Regione Abruzzo. L’approvazione del progetto ha visto il coinvolgimento di enti cruciali come l’Ufficio Tecnico Diocesano, la Soprintendenza per le Province di L’Aquila e Teramo, il Genio Civile e il Comune di Montorio al Vomano, testimoniando l’importanza del bene culturale a livello istituzionale.Gli interventi, supervisionati dal vescovo Leuzzi e coordinati dal team tecnico composto dall’ingegnere e architetto Antonio Masci, con la preziosa collaborazione degli architetti Enrico Costa e Simona Polidoro, hanno interessato la muratura perimetrale, la copertura e la storica torre dell’orologio. Particolare cura è stata dedicata al recupero di elementi decorativi di inestimabile valore: opere in pietra, murature storiche, affreschi murali, stucchi e pregiati manufatti lignei, ciascuno testimonianza di un’epoca passata.La riapertura della chiesa di San Rocco non è un evento isolato, ma parte di un più ampio piano di intervento volto a preservare il patrimonio ecclesiastico abruzzese. Contestualmente, sono stati approvati i progetti per il restauro e il consolidamento sismico di altre due importanti chiese diocesane: Santa Maria ad Porcellianum (Colle Santa Maria di Teramo) e San Vittorino (Poggio San Vittorino), che vedranno l’inizio dei lavori rispettivamente a fine giugno e inizio luglio, con una durata prevista di quattro e sei mesi, consolidando l’impegno per la salvaguardia del patrimonio culturale e religioso della regione.
Riapre a Montorio al Vomano la Chiesa di San Rocco: rinascita e musica
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