La comunità di Roseto degli Abruzzi è scossa dalla tragica scoperta del 27enne Leonardo Di Loreto, deceduto il 24 agosto nella circostanza singolare di essere stato rinvenuto esanime di fronte al proprio computer, indossando una maschera antigas collegata a una bomboletta di gas refrigerante.
L’autopsia, disposta dalla Procura di Teramo e condotta dall’anatomopatologo Davide Girolami, è in corso e si propone di fare luce sulle cause precise del decesso, al fine di chiarire la natura degli eventi che hanno portato alla scomparsa del giovane.
Allo stato attuale delle indagini, l’ipotesi più probabile, corroborata da elementi preliminari, suggerisce un decesso per asfissia derivante dall’inalazione del gas refrigerante contenuto nella bomboletta.
Questa conclusione solleva interrogativi complessi, focalizzandosi su due possibili scenari: un gesto volontario, compiuto con premeditazione, oppure un’azione percepita come innocua, un esperimento ludico sottovalutato nelle sue implicazioni potenzialmente letali, che si è trasformato in una tragedia inaspettata.
L’esito completo dell’autopsia rappresenta un passaggio cruciale per districare le dinamiche dell’accaduto e confermare o smentire l’ipotesi della soffocazione.
Parallelamente, i Carabinieri stanno procedendo con un’approfondita analisi forense dei dispositivi digitali sequestrati nella dimora del giovane: computer, smartphone e potenziali supporti di memoria.
L’obiettivo è ricostruire le interazioni del ragazzo, le sue abitudini online, le sue conversazioni e le sue ricerche, al fine di escludere o confermare la possibilità che il decesso sia stato il risultato di una pressione esterna, di una sfida online, di un pericoloso “challenge” virale o di un’influenza esercitata da dinamiche sociali digitali.
La ricostruzione del percorso digitale di Leonardo Di Loreto si configura come elemento chiave per comprendere se il ragazzo abbia agito in completa autonomia o sia stato, in qualche modo, manipolato o indotto a compiere un’azione rischiosa.
L’indagine si estende quindi alla sfera virtuale, alla ricerca di possibili contatti, messaggi o contenuti che possano aver contribuito alla tragica conclusione.
La comunità attende con apprensione i risultati dell’autopsia e dell’analisi forense, sperando in una completa e ineludibile verità che possa lenire il dolore e chiarire le circostanze di questa inattesa perdita.