La sanità territoriale abruzzese si trova di fronte a una sfida cruciale, alimentata da una stagnazione negoziale che dura da quasi due decenni.
L’Accordo Integrativo Regionale (AIR), strumento fondamentale per la regolamentazione dell’attività dei medici di medicina generale, rimane fermo al palo, testimoniando una profonda disconnessione tra le esigenze del mondo medico e le priorità politiche regionali.
La FIMMG Abruzzo, con crescente preoccupazione, solleva un campanello d’allarme che risuona nell’urgenza di un intervento risolutivo.
La mancata convocazione, nonostante i segnali di possibile riavvio del confronto attraverso il tavolo di monitoraggio, evidenzia una gestione a dir poco deficitaria.
La reticenza a confrontarsi con le istanze del mondo medico, cristallizzata in un silenzio che si protrae nel tempo, appare come un sintomo di una visione strategica carente, incapace di comprendere la centralità della medicina territoriale per la salute della collettività.
Il segretario regionale della FIMMG, Mauro Petrucci, denuncia una paradossale assenza di coraggio politico, sostituita da un’apparente abilità nel perpetuare errori strutturali.
L’invecchiamento della categoria dei medici di medicina generale, unito alla crescente difficoltà di attrarre e mantenere giovani professionisti, rappresenta una seria minaccia alla sostenibilità del sistema sanitario.
La negoziazione dell’AIR non è un mero esercizio burocratico, ma un passaggio imprescindibile per garantire il ricambio generazionale e l’adeguamento del modello assistenziale alle nuove esigenze della popolazione.
La FIMMG Abruzzo si propone come soggetto proattivo, in netta contrapposizione all’immobilismo regionale.
L’aperta minaccia di imporre unilateralmente l’AIR, da parte della Regione, dimostra una volontà di eludere il confronto e di scaricare le responsabilità sulla categoria medica.
La FIMMG, tuttavia, ribadisce la propria disponibilità al dialogo costruttivo, animata dal rispetto per le istituzioni e, soprattutto, per i pazienti.
La proposta elaborata dalla FIMMG è completa, ponderata e attenta alle criticità emergenti.
Di fronte all’inerzia della Regione, la categoria si assume la responsabilità di procedere autonomamente, sottolineando che l’azione intrapresa è motivata da un profondo senso di responsabilità verso la comunità.
L’appello finale è un monito rivolto ai vertici politici regionali: il rispetto del diritto alla salute non può essere un mero slogan, ma deve tradursi in azioni concrete e in scelte coraggiose.
La FIMMG chiede trasparenza e chiarezza, esortando i rappresentanti istituzionali a fornire una motivazione ragionata delle loro scelte, poiché i fatti parlano chiaro: la sanità territoriale abruzzese necessita urgentemente di un cambiamento di rotta.
La salute dei cittadini non può essere compromessa da un’inutile procrastinazione.