sabato 13 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Smartphone a scuola: regole diverse, un futuro da definire.

L’inizio dell’anno scolastico si presenta sotto il segno di una riflessione più ampia sul ruolo della tecnologia all’interno delle istituzioni formative.
La recente direttiva ministeriale, estesa a tutti gli ordini di scuola, ha innescato una riorganizzazione delle pratiche didattiche e un ripensamento dei rapporti tra studenti, docenti e dispositivi mobili.

Sebbene il divieto di utilizzo degli smartphone durante le lezioni sia ormai una realtà condivisa, le modalità di implementazione variano significativamente da istituto a istituto, delineando un panorama di soluzioni divergenti.
In alcune scuole abruzesi, la gestione dei cellulari si concretizza con la raccolta quotidiana dei dispositivi in apposite scatole o buste, siglate con nome e cognome degli studenti, che li custodiranno fino al termine delle lezioni.
Altre istituzioni optano per l’obbligo di spegnere i telefoni e riporli negli zaini, oppure impiegano armadietti individuali, i cui accessi sono gestiti con un sistema di rotazione tra i docenti.

Questi accorgimenti mirano a garantire il rispetto del divieto ministeriale, ma sollevano interrogativi più ampi sulla necessità di una regolamentazione uniforme e sull’efficacia di misure puramente repressive.

L’esperienza dell’Istituto comprensivo ‘Cesira Fiori’ di San Demetrio – Rocca di Mezzo offre un esempio interessante di approccio alternativo.
Il dirigente scolastico Antonio Lattanzi, pur riconoscendo la validità del divieto, esprime una preferenza per l’educazione e la responsabilizzazione degli studenti, piuttosto che per soluzioni tecnocratiche come gli armadietti a chiave.

La sua visione sottolinea l’importanza di un “lavoro culturale” rivolto ai ragazzi, volto a sensibilizzarli sui rischi legati all’uso improprio dei dispositivi e a prevenire episodi di bullismo e violazione della privacy, come la diffusione non consensuale di immagini, fenomeno purtroppo emerso recentemente anche all’interno di istituti scolastici della regione.
È cruciale evidenziare che il divieto non implica l’esclusione totale degli smartphone dall’ambiente scolastico.
La direttiva ministeriale, infatti, riconosce la potenziale utilità dei dispositivi a fini didattici, in particolare in discipline come la musica o per facilitare l’interazione con studenti stranieri.
Questa apertura contrasta con la tendenza, presente in alcuni contesti, a limitare anche la connessione alla rete, evidenziando la necessità di un approccio equilibrato che valorizzi le opportunità offerte dalla tecnologia, mitigandone al contempo i rischi.

Al di là delle specifiche modalità di gestione, l’implementazione del nuovo regolamento rappresenta un’occasione per avviare un dialogo costruttivo tra studenti, docenti, genitori e dirigenti, finalizzato a definire un quadro di riferimento condiviso che promuova un utilizzo consapevole e responsabile della tecnologia, nel rispetto delle regole e nella tutela del diritto alla formazione e alla crescita personale di ogni studente.

L’obiettivo ultimo non è semplicemente eliminare i telefoni dalle aule, ma promuovere una cultura digitale basata sull’etica, sulla responsabilità e sull’inclusione.

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