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Comune di L'Aquila

Speranza in Burundi: pannelli solari per bambini e futuro

Un raggio di speranza illumina l’istituto Saint Kizito di Bujumbura, in Burundi, grazie a un’iniziativa umanitaria guidata da un team abruzzese.
Il progetto, frutto dell’impegno pluriennale del professor Francesco Barone, docente all’Università dell’Aquila e presidente della Onlus ‘Help senza confini’, rappresenta un tassello cruciale della 63esima missione umanitaria, resa possibile dalla dedizione delle volontarie Sandra Silveri e Miriana Sbaraglia, provenienti rispettivamente da San Vincenzo Valle Roveto e Sant’Eusanio del Sangro.
L’istituto Saint Kizito, un rifugio per 230 bambini, molti dei quali affetti da disabilità motorie, è un punto di riferimento vitale in una regione segnata da fragilità socio-economiche e da un contesto geopolitico complesso.
Oltre ad essere una scuola, l’istituto ospita dormitori e un laboratorio ortopedico, un’oasi di speranza per persone con gravi menomazioni fisiche, dove vengono realizzate protesi che ne favoriscono la deambulazione e l’autonomia.
L’installazione dei pannelli solari non si limita a fornire energia elettrica; è un investimento nella dignità e nel futuro di questi bambini.
L’elettricità stabile permetterà di illuminare le aule e i dormitori, creando un ambiente di apprendimento e riposo sicuro e confortevole.

La conservazione di alimenti e farmaci, cruciale per la salute degli ospiti, diventerà più efficiente e affidabile.

Inoltre, il laboratorio ortopedico potrà operare a pieno regime, ampliando la possibilità di fornire ausili e migliorare la qualità della vita delle persone che ne beneficiano.

L’interruzione improvvisa dell’erogazione elettrica, un problema cronico in Burundi, non comprometterà più le attività essenziali.
Il professor Barone, originario di Bussi sul Tirino, incarna un modello di impegno civile e di solidarietà internazionale.
Il suo lavoro, esteso a molte aree ad alta emergenza umanitaria, si concentra sulla fornitura di medicinali essenziali, supporto alimentare e attrezzature sanitarie di base.

Bujumbura, affacciata sul maestoso Lago Tanganica, è una città di passaggio per migliaia di profughi in fuga dai conflitti devastanti che insanguinano l’est della Repubblica Democratica del Congo, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla situazione umanitaria.
Le sfide sul campo sono intrinseche alla precarietà del contesto: difficoltà logistiche, scarsità di risorse, condizioni di vita spesso estreme.
Il professor Barone sottolinea con chiarezza come l’accesso all’energia elettrica rappresenti una condizione minima e imprescindibile per garantire istruzione, accesso alle cure mediche e sicurezza per le comunità vulnerabili.

Il successo di questa missione, come di tutte le iniziative precedenti, è il frutto di una rete solida e collaborativa di donatori e associazioni che condividono la stessa visione di un mondo più giusto ed equo.

Oltre ai pannelli solari, sono stati consegnati anche generi alimentari e farmaci essenziali, interventi mirati a rispondere alle necessità più immediate.

Questa iniziativa non è solo un gesto di solidarietà, ma un seme di speranza per un futuro più luminoso per i bambini di Saint Kizito e per l’intera comunità di Bujumbura.

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