martedì 9 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

TAR blocca nomina comandante, commissario ad acta all’Aquila

La vicenda che coinvolge il Comune dell’Aquila e la nomina del comandante della polizia locale si è conclusa con un intervento drastico del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Abruzzo, che ha dichiarato illegittima la selezione interna e ha nominato commissario ad acta il Prefetto Giancarlo Di Vincenzo.
Questa decisione, sancita dalla sentenza n.
276 del 26 luglio, rappresenta l’apice di un contenzioso plurimo, in cui si sono accumulate quattro sentenze pregresse, di cui tre ormai inoppugnabili e una non sospesa, che confermano la non conformità delle procedure amministrative attuate.
Il fulcro della disputa ruota attorno alla nomina di Patrizia Celani, dirigente proveniente dal Comune di Ascoli Piceno, designata per un incarico annuale tramite una procedura ritenuta “scavalco”.
Già precedentemente, ad aprile, una sentenza (n.

182) aveva invalidato tale nomina, evidenziando vizi procedurali e una mancanza di trasparenza che contrasta con i principi fondamentali del diritto amministrativo.
La successiva decisione della Giunta comunale, di approvare una selezione interna mirata a incaricare un dipendente con almeno cinque anni di esperienza nel settore, non ha sortito l’effetto sperato.
Il TAR ha rigettato anche questa soluzione, sottolineando che una selezione interna è legittima unicamente se preceduta dall’emissione di un bando pubblico per la nomina a tempo indeterminato, requisito essenziale finora disatteso.
Questa condizione evidenzia una lacuna strutturale nell’approccio dell’amministrazione comunale, che ha evitato la via del concorso pubblico, con conseguenze legali significative.
L’intervento del TAR e la nomina del commissario ad acta riflettono una situazione di profonda crisi di governance all’interno del Comune dell’Aquila.
La decisione impone all’amministrazione, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, di conformarsi entro trenta giorni alle sentenze emesse, pena l’intervento diretto del Prefetto, che procederà con atti sostitutivi.
La gravità della situazione è stata aspramente criticata dai consiglieri di opposizione Gianni Padovani ed Enrico Verini, che l’hanno definita uno “scandalo sotto i riflettori nazionali,” denunciando da tempo una gestione amministrativa inadeguata e l’esigenza di un commissariamento.

Hanno espresso il loro rammarico per la mancata osservanza della legge e la necessità di un concorso pubblico, come unica garanzia di stabilità, legittimità e autonomia per la figura del comandante della polizia locale, un bene imprescindibile per la sicurezza e l’efficienza del servizio.
La vicenda sottolinea l’importanza del rispetto rigoroso delle procedure legali e l’esigenza di una trasparenza amministrativa che tuteli l’interesse pubblico e prevenga derive potenzialmente dannose.

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