martedì 9 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Torre dell’Aquila: Polemiche tra Memoria e Rinnovata Gestione

La ripresa della Torre Civica dell’Aquila, un simbolo lacerato dalla terra e dalla memoria, torna a sollevare un velo di polemiche, questa volta con la scelta strategica dell’amministrazione Biondi di presentare le convenzioni esecutive proprio durante la solenne Perdonanza Celestiniana.

Una mossa che, a detta dei consiglieri comunali Lorenzo Rotellini (Avs) e Paolo Romano (L’Aquila Nuova), non fa altro che evidenziare una gestione opaca e un allontanamento dai principi fondanti della festa.

Piuttosto che un momento di celebrazione e riflessione sul perdono, la Perdonanza Celestiniana, con la sua ricca storia di redenzione e riconciliazione, si è trasformata, secondo l’opposizione, in una vetrina per un progetto avvolto in un alone di incertezza e ritardi.

La presentazione, priva di spunti significativi rispetto al già noto, amplifica la percezione di una comunicazione forzata, volta a mascherare le lacune e le scelte discutibili che hanno caratterizzato l’intero iter ricostruttivo.
L’approvazione del progetto esecutivo a inizio luglio, sebbene un passo avanti, non cancella le ombre che gravano sulla gestione delle risorse e sulle modifiche apportate al piano originario.
In particolare, l’anomala decisione di separare la Torre Civica dall’appalto di Palazzo Margherita, rinunciando alla ricostruzione congiunta, desta serie perplessità.

L’opposizione chiede conto di questa scelta, ritenendola contraria alla logica di ottimizzazione delle risorse e di continuità progettuale.
Ancora più critica l’accusa di aver deviato fondi destinati al Parco urbano di Piazza d’Armi, un’altra ferita aperta nel tessuto urbano aquilano, per finanziare il recupero della Torre.
Questa manovra finanziaria solleva interrogativi sulla priorità attribuita ai diversi interventi di riqualificazione urbana e sulla capacità dell’amministrazione di gestire in modo efficiente le risorse pubbliche.
La promessa di una progettazione “pronta” e di un affidamento dei lavori “imminente” appare, a detta dei consiglieri, un tentativo di recuperare tempo perduto.

L’atto di giunta approvato a dicembre 2023 fissava, infatti, il maggio 2024 come data di completamento della progettazione e il giugno 2024 per l’avvio dei lavori.
La mancata osservanza di questi termini testimonia, secondo l’opposizione, una gestione carente e una sottovalutazione della complessità del progetto.
La Torre Civica, ben oltre un manufatto architettonico, incarna la resilienza di un popolo e la necessità di ricostruire non solo muri, ma anche fiducia e trasparenza.

L’attuale amministrazione, con le sue scelte controverse e le sue comunicazioni poco chiare, rischia di offuscare questo messaggio, trasformando un simbolo di rinascita in un monito di fallimento amministrativo.
L’opposizione si riserva di vigilare attivamente sull’iter del progetto, esigendo risposte esaustive e garantendo il diritto dei cittadini all’informazione e al controllo democratico.

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