L’Università dell’Aquila celebra un successo significativo nell’ambito della ricerca scientifica nazionale, ottenendo un riconoscimento tangibile attraverso il Fondo Italiano per la Scienza.
Quattro progetti innovativi, frutto dell’ingegno e dell’impegno di ricercatori di diverse discipline, si sono distinti in una competizione agguerrita, ottenendo finanziamenti per un importo complessivo che supera i quattro milioni e mezzo di euro, su un fondo complessivo di 475 milioni stanziati.
Il risultato, annunciato ufficialmente a Palazzo Camponeschi in una cerimonia a cui ha presieduto il Rettore Fabio Graziosi insieme ai responsabili scientifici e ai direttori di dipartimento, non solo attesta la crescente reputazione dell’Ateneo, ma rafforza il ruolo del Gran Sasso Science Institute (GSSI) come centro di eccellenza nella ricerca interdisciplinare.
Tra i progetti finanziati, spicca l’iniziativa “Bone-Pdi”, un *starting grant* da 1.666.600 euro coordinato da Antonio Maurizi (Discab), dedicato a disvelare i complessi meccanismi cellulari che regolano l’omeostasi scheletrica.
La ricerca si focalizza sull’analisi del ruolo dell’asse Pdia1-stress del reticolo endoplasmatico-autofagia, un sistema cruciale per la qualità del tessuto osseo e la prevenzione di patologie degenerative.
L’approccio investigativo mira a fornire nuove prospettive terapeutiche per disturbi come l’osteoporosi e le fratture ossee.
Nell’ambito delle scienze fisiche e ingegneristiche, “Exwood” (1.120.635,70 euro), guidato da Angelo Aloisio (Diceaa), affronta la sfida della durabilità delle strutture in legno e materiali bio-based, esposte a sollecitazioni complesse e condizioni ambientali estreme.
L’obiettivo è sviluppare strategie innovative per prolungare la vita utile di questi materiali, promuovendo l’utilizzo di risorse rinnovabili nel settore delle costruzioni e riducendo l’impatto ambientale.
Il progetto integra simulazioni avanzate e sperimentazione in laboratorio per valutare il comportamento dei materiali sotto stress ciclico e agenti atmosferici.
“Prometheus” (1.894.720 euro), un *advanced grant* coordinato da Francesco Lambiase (Diiie), rappresenta un’avanguardia nell’ottimizzazione dei processi di manifattura additiva metallica.
Attraverso l’integrazione di modelli multifisici e tecniche di intelligenza artificiale, il progetto mira a rivoluzionare la produzione di componenti metallici complessi, migliorando l’efficienza, la precisione e la sostenibilità del processo.
L’iniziativa contribuisce all’avanzamento di tecnologie cruciali per settori come l’aerospaziale, l’automotive e la biomedicina.
Nonostante il successo complessivo, il progetto “Code” (Disim), dedicato alla modellizzazione matematica delle dinamiche di folla e traffico in condizioni di congestione, non ha ottenuto il finanziamento iniziale, ma rimane in lista di attesa per eventuali scorrimenti.
L’iniziativa, guidata da Emanuela Radici, promette di fornire strumenti preziosi per la pianificazione urbana, la gestione del traffico e la prevenzione di incidenti in situazioni di elevata densità di popolazione.
Il successo dei progetti finanziati riflette la qualità della ricerca prodotta dall’Università dell’Aquila e dal GSSI, testimoniando l’impegno costante verso l’innovazione scientifica e il contributo allo sviluppo del territorio.
Il risultato consolida la posizione dell’Ateneo come punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca di frontiera.






