Il dibattito sulla sicurezza stradale, spesso avvelenato da strumentalizzazioni politiche, riemerge ciclicamente, rispolverando accuse preesistenti e riaccendendo polemiche.
L’ultimo episodio riguarda l’installazione dei sistemi Velocar, accusati di essere un mero strumento per generare entrate comunali, una tesi che, se provata, getterebbe un’ombra sull’operato di numerose amministrazioni italiane, indipendentemente dalla loro affiliazione politica.
È fondamentale disinnescare questa narrazione distorta, chiarendo che la localizzazione di questi dispositivi non è correlata al numero di infrazioni commesse in una determinata area.
L’obiettivo primario non è il conteggio delle sanzioni, bensì l’incremento della sicurezza stradale attraverso un intervento mirato.
Questi sistemi vengono strategicamente posizionati in aree a elevata densità di traffico o in corrispondenza di attraversamenti pedonali particolarmente rischiosi, luoghi dove l’incrocio di diversi fattori aumenta la probabilità di incidenti.
La logica sottostante è preventiva: l’obiettivo è modificare i comportamenti rischiosi prima che si traducano in eventi traumatici.
Il Velocar non è uno strumento di punizione, ma un deterrente attivo, capace di influenzare positivamente le scelte degli utenti della strada.
La sua presenza agisce come promemoria costante del rispetto delle norme, riducendo la tendenza alla fretta e alla distrazione.
Dati statistici a livello nazionale (Istat) confermano l’efficacia di questi sistemi: l’installazione dei Velocar porta a una diminuzione media del 40% dei passaggi con il rosso.
Questa riduzione delle infrazioni è una prova tangibile della loro funzione deterrente, a riprova che non si tratta di una misura repressiva fine a se stessa.
La normativa vigente non impone che l’attivazione di questi sistemi sia vincolata all’alta incidentalità, sebbene alcuni tentino di presentare questa come la condizione essenziale per giustificarne l’utilizzo.
Questa è una interpretazione parziale volta a creare confusione e alimentare il dibattito in chiave populista.
La funzione principale dei Velocar rimane quella di garantire il rispetto del codice della strada, assolvendo, di fatto, a una parte del lavoro che altrimenti ricadrebbe sugli agenti della Polizia Locale.
Questi ultimi, liberati da questo compito, possono concentrarsi su attività di controllo più complesse e mirate, svolgendo un controllo a valle, verificando le infrazioni rilevate dal Velocar.
La sicurezza stradale non può essere ridotta a una questione di propaganda o di opportunismo politico.
Un amministratore responsabile dovrebbe rifiutare slogan semplicistici e fuorvianti, concentrandosi invece sulla ricerca di soluzioni concrete e comprovate per migliorare la sicurezza dei cittadini.
I Velocar rappresentano uno strumento valido in questo sforzo, e la loro efficacia non dovrebbe essere messa in discussione da strumentalizzazioni ideologiche.
L’investimento nella sicurezza stradale è un investimento nel futuro della comunità.