L’opera di Pep Marchegiani, il ciclo “Arche Natura”, si configura come un’indagine artistica complessa che trascende la mera estetica per abbracciare una riflessione profonda sul rapporto simbiotico, e spesso compromesso, tra l’uomo e l’ambiente.
Più che semplici sculture, le Arche rappresentano veri e propri microcosmi, capsule temporali che racchiudono al loro interno frammenti di un mondo in trasformazione: semi dormienti, sedimenti terrestri, acque originarie, residui industriali recuperati e riqualificati.
Si tratta di “archivi viventi”, custodi di un’eredità fragile e di un potenziale rigenerativo.
L’approccio di Marchegiani si distanzia da narrazioni semplicistiche di celebrazione o denuncia ecologica.
Invece, le Arche si ergono a simboli di un’alleanza possibile, un patto silenzioso tra ciò che resta del nostro pianeta e le nuove forme di vita che possono ancora germogliare.
Questo patto non è implicito, ma attivamente coltivato attraverso un processo artistico che integra principi di economia circolare, minimizzando l’impatto ambientale e massimizzando l’utilizzo di materiali di scarto, trasformandoli in elementi costitutivi di bellezza e significato.
Il progetto, nato come performance ambientale “Clima 8” all’Expo di Osaka, dove ha indagato le dinamiche climatiche attraverso due foreste itineranti promosse dalla Regione Abruzzo e dalla Camera di Commercio Chieti Pescara, si evolve ora in “Arca de la Alianza” (Arca dei 5), una mostra che approda a Ibiza.
Quest’opera specifica, sostenuta da Luxury Art e dalla 365 Art Gallery con il patrocinio della Fondazione PescarAbruzzo, incarna l’apice di questa ricerca: al suo interno, la terra dei cinque continenti convive con dieci tavole pittoriche che declinano visivamente il patto tra umanità e natura, un accordo implicito che richiede un cambio di paradigma.
L’esperienza artistica di Pep Marchegiani ha già segnato importanti tappe: la Biennale d’Arte Circolare di Torino (2019), l’Earth Technology Expo di Firenze (2023), e un dialogo accademico presso l’Università Iuav di Venezia.
L’opera “Arca1” è stata persino accolta nel patrimonio artistico della città di Roma, testimoniando il suo valore culturale e concettuale.
L’eco delle parole dell’artista, “Conservare è un dovere”, risuona come un imperativo morale e artistico.
M.
Jose Rios, assessore alla Cultura del Comune di San Josep, descrive Marchegiani come un artista “critico e provocatorio”, capace di stimolare riflessioni profonde sulle intricate connessioni tra ecologia, società ed economia.
Le Arche non sono quindi solo oggetti da contemplare, ma catalizzatori di cambiamento, invito a ripensare il nostro ruolo nel mondo e a coltivare un futuro più sostenibile, un futuro dove l’arte non sia un elemento a parte, ma un veicolo per la rigenerazione.