Carlo Scataglini, pedagogista e narratore originario di L’Aquila, celebra un traguardo notevole: il milione di copie vendute a livello nazionale e internazionale.
Un successo che testimonia l’impatto profondo del suo lavoro, intrecciando didattica inclusiva e narrativa coinvolgente per un pubblico ampio e diversificato.
La sua carriera, ormai trentennale, si è sviluppata in stretta collaborazione con le Edizioni Erickson, casa editrice trentina che ha saputo valorizzare e diffondere la sua visione innovativa dell’educazione.
Scataglini, oltre ad essere un autore prolifico, è innanzitutto un insegnante di sostegno attivo nelle scuole medie ‘Dante Alighieri’ de L’Aquila, un ruolo che informa profondamente la sua scrittura.
La sua produzione spazia dai sussidi didattici facilitati, pensati per studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES), a romanzi per ragazzi, spesso tradotti in diverse lingue, a libri che esplorano il complesso mondo dell’insegnamento.
Questa varietà riflette la sua convinzione che l’apprendimento non debba essere un percorso omogeneo, ma un viaggio personalizzato, accessibile a tutti.
Un elemento chiave del suo successo risiede nella collana “I Classici Facili”, un’iniziativa audace che ha reso fruibili capolavori della letteratura a un pubblico più vasto, abbattendo le barriere linguistiche e culturali.
Questa serie, composta da sedici titoli, rappresenta una risposta concreta alla necessità di demistificare la letteratura, rendendola accessibile a studenti con difficoltà di lettura o che si avvicinano per la prima volta al mondo dei classici.
Particolarmente apprezzato è il suo libro “Il sostegno è un caos calmo”, un’opera autobiografica che offre uno sguardo intimo e sincero sulla professione dell’insegnante di sostegno.
Il volume non si limita a descrivere le sfide quotidiane, ma esplora le dinamiche relazionali, le difficoltà burocratiche e, soprattutto, la profonda soddisfazione che deriva dal vedere i propri studenti superare gli ostacoli e raggiungere il successo.
Il titolo stesso, apparentemente paradossale, racchiude l’essenza di un lavoro apparentemente disordinato, ma intrinsecamente significativo e pieno di speranza.
Scataglini, attraverso le sue parole, non solo racconta la sua esperienza, ma offre anche spunti di riflessione sull’importanza dell’inclusione scolastica e sulla necessità di ripensare i modelli educativi tradizionali, ponendo al centro le esigenze individuali di ogni studente.
La sua opera si configura, dunque, come un contributo prezioso al dibattito pedagogico contemporaneo, un invito a guardare al futuro dell’istruzione con occhi nuovi e a costruire una società più giusta e inclusiva.






