“Circus”, il nuovo lungometraggio di Glauco Della Sciucca, si presenta come un’audace esplorazione del rapporto tra creatività umana e intelligenza artificiale, un’opera che trascende i confini del teatro per proiettarsi in un’immaginario futuristico.
L’anteprima nazionale, fissata per il 18 novembre al cineteatro Massimo di Pescara, introduce un dialogo surreale e stimolante, animato dalle interpretazioni di Paolo Rossi, Alessandro Haber e Antonio Catania.
Il film non è semplicemente una narrazione, ma un vero e proprio *laboratorio* estetico e concettuale.
L’azione si svolge in una Londra ricostruita digitalmente attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, un palcoscenico virtuale popolato da quattro personaggi anch’essi generati da sistemi di IA.
Questa scelta non è casuale, ma riflette un approccio metateatrale che interroga il ruolo dell’attore, la natura della performance e la capacità dell’IA di emulare, o addirittura superare, l’espressione umana.
“Circus” si colloca nel percorso creativo della casa di produzione britannica Hoffman, Barney e Foscari, già nota per opere come “Humanism! A New Comedy” e “Nel Mondo Mio Interiore”, che hanno esplorato territori simili, indagando il confine labile tra realtà e simulazione.
Il cast si arricchisce con la presenza di Angelo D’Orsi, Vittorio Owen-Johns, Costanza Savarese e Federica Vignoni, figure chiave in questo esperimento artistico.
Il regista sottolinea un impegno etico rigoroso: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è stato condotto in piena conformità con i principi sanciti dall’AI Act europeo, evidenziando una consapevolezza delle implicazioni sociali e morali derivanti dall’impiego di queste tecnologie.
Il progetto non mira a sostituire la creatività umana, bensì a potenziarla, a dialogare con essa, a generare nuove forme espressive.
La filosofia di Hoffman, Barney e Foscari, fondata a Londra da figure prestigiose come Sir Michael Lindsay-Hogg, si radica nella centralità dell’uomo e nella salvaguardia dei suoi valori, un principio incarnato anche nel sostegno alla campagna etica “Meat Free Monday” promossa da Mary e Paul McCartney.
Questa sensibilità si è manifestata anche nella coproduzione di “A Cup of Coffee with Marylin,” che ha poi ispirato la miniserie “Miss Fallaci” per Paramount Plus, testimoniando un interesse per figure femminili forti e indipendenti.
La realizzazione di “Circus”, in associazione con OkiDokiFilm di Bergamo, beneficia del supporto della Fondazione Pescarabruzzo, che assume il ruolo di film commission privata, a sottolineare l’importanza del territorio e del suo impegno nel sostenere la produzione cinematografica innovativa.
L’opera si propone dunque come un’indagine complessa, un’allegoria del presente che interroga il futuro del rapporto tra uomo e macchina, tra arte e tecnologia, tra realtà e illusione.







