La vera Italia, quella autentica, non è facilmente reperibile tra le pagine dei Lonely Planet o nei social media infarciti di hashtag e selfie. Non è una semplice questione di sole, pasta e pizza, ma un mosaico complesso di culture che si sono intrecciate nel corso dei millenni. È questo il messaggio che Stanley Tucci porta avanti con la sua nuova docuserie “Tucci in Italy”, un viaggio culinario e personale che attraversa le regioni più diverse del nostro Paese.Il regista, reduce dal successo di “Searching for Italy” (vincitore di tre Emmy), ha deciso di sfidare il cliché della Italia romantica per mostrare la verità, gli aspetti più autentici e complessi delle nostre regioni. Ogni puntata è un omaggio a una diversa realtà territoriale, sociale e politica, dove l’unico filo conduttore è il cibo.In Lombardia, ad esempio, Tucci non si limita a visitare i templi del design e dell’industria, ma incontra una famiglia Lgbt che gli apre le porte della sua casa, e che racconta la sua storia di amore e accoglienza. In Toscana, il regista si avvicina al mondo dei butteri e partecipa alla cena di una contrada dopo il Palio di Siena, un momento di festa e rivalità tra le comunità locali.Nel Trentino Alto Adige, Tucci pranza con la comunità etiope e poi si avvicina a una famiglia ladina che gli insegna i segreti della cucina montanara. In Abruzzo, viaggia dai trabocchi (quelle palafitte sulla costa utilizzate come macchine per pescare) a un piccolo paese dove la vita scorre lentamente e il tempo sembra essersi fermato.Nel Lazio, approfondisce la cultura della trattoria e mangia con i pescatori sul lago di Bolsena, assaggiando la sbroscia (zuppa di pesce locale) in un contesto che è quanto di più vicino alla natura possa esserci. Ciascuna regione, ciascun incontro, ha il suo peso specifico e contribuisce a creare un ritratto complesso e variegato dell’Italia reale.La vera bellezza di “Tucci in Italy” è che non si limita a mostrare la facciata dei luoghi e delle persone, ma entra nel cuore della questione. Il regista non cerca la risposta facile o il cliché pronto da utilizzare per le pagine dei giornali. Cerca la verità, e questa lo porta ad affrontare temi complessi come l’identità regionale, la diversità culturale e la bellezza della fragilità umana.È questo messaggio che emerge con chiarezza dalle cinque puntate di “Tucci in Italy”, un invito a scendere dal carro allegorico dell’Italia romantica per entrare nel vivo delle storie e dei luoghi. Non c’è da meravigliarsi se i risultati sono più che impressionanti, anzi: l’opera è un omaggio all’Italia vera, con tutte le sue contraddizioni e bellezze.