La stagione 2025/26 del Teatro Stabile d’Abruzzo si configura come un percorso artistico coraggioso, un dialogo tra il canone della letteratura teatrale mondiale e le voci più contemporanee, con una particolare attenzione al territorio e alla sua comunità.
Un cartellone che non si limita a celebrare i classici, ma li reinterpreta alla luce delle sfide del presente, offrendo al pubblico aquilano un’esperienza emotiva e intellettuale stimolante.
La stagione inaugurale, il 13 novembre, vedrà in scena “L’inferiorità mentale della donna”, uno spettacolo che, con l’interpretazione di Veronica Pivetti e Cristian Ruiz, affronta temi di genere e percezione sociale con una scrittura incisiva e un’indagine psicologica acuta.
A seguire, il 20 e il 21 novembre, “Invenzioni”, un adattamento teatrale tratto da Elena Ferrante che promette di rivelare le profondità nascoste dell’animo umano e le complessità delle relazioni interpersonali attraverso la performance di Viola Graziosi.
L’approccio multidisciplinare del Teatro Stabile si manifesta con la compagnia Carrozzeria Orfeo che, dal 4 al 5 dicembre, presenterà “Misurare il salto delle rane”, un’opera che, con la regia e la firma di Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti, invita a riflettere sull’assurdità della comunicazione e la difficoltà di comprendere l’altro.
Il nuovo anno si aprirà con l’eleganza e l’acutezza di Yasmina Reza, attraverso “Art” (21-22 gennaio), con Michele Riondino a guidare il pubblico in una riflessione sull’amicizia, il gusto estetico e i conflitti latenti che possono minare anche i legami più solidi.
A seguire, nel mese di febbraio, il dramma shakespeariano di “Otello” si trasforma in un’opera di profonda riflessione sulla gelosia, il potere e la manipolazione, grazie alla drammaturgia di Dacia Maraini e alla regia di Giorgio Pasotti, con un cast d’eccezione guidato da Sebastiano Lo Monaco.
Il cartellone prosegue con il cinismo e l’umorismo nero di Yasmina Reza in “Carnage, il dio del massacro” (19-20 gennaio), un’indagine spietata sulla violenza e sulla fragilità delle relazioni familiari, con Francesca Agostini e Andrea Di Casa.
Il mese di marzo sarà dedicato alla commedia goldoniana “Gli innamorati”, interpretata da Claudio Cassadò, Loredana Giordano e Valentina Carli, un’occasione per riscoprire la brillantezza e l’acutezza della commedia dell’arte veneziana.
Un momento cruciale della stagione sarà il debutto teatrale di “A casa tutti bene”, l’adattamento firmato da Gabriele Muccino, con Giuseppe Zeno, un’opera che, attraverso la lente dell’introspezione e dell’empatia, esplora le dinamiche familiari, i segreti inconfessabili e le ferite del passato, riflettendo sulla realtà sociale e culturale del nostro paese.
La riflessione sull’esistenza umana prosegue con “Tre sorelle” di Čechov, un adattamento di Liv Ferracchiati che offre un ritratto struggente di tre donne alla ricerca di un significato nella loro vita, con Francesco Aricò e Valentina Bartolo.
Il percorso si arricchisce con “Ezra in gabbia o Il caso Ezra Pound” di Leonardo Petrillo, interpretato da Mariano Rigillo e Silvia Siravo, un’opera che affronta temi di esilio, genio e follia, attraverso la figura controversa del poeta americano.
La stagione si conclude con “Non si sa come” di Luigi Pirandello, una riflessione meta-teatrale sulla natura illusoria della realtà e la difficoltà di definire l’identità, con la maestria interpretativa di Franco Branciaroli, sotto la direzione di Paolo Valerio.
Il Teatro Stabile d’Abruzzo, guidato dal direttore artistico Giorgio Pasotti, conferma la sua vocazione al dialogo con il territorio, amplificando l’offerta culturale per un pubblico attento ed esigente, come sottolineato anche dal sindaco Pierluigi Biondi e dal presidente Miska Ruggeri, in una stagione che rappresenta un segnale di ripartenza e di speranza per la città dell’Aquila.