Il settore della salute, della sicurezza e dell’ambiente in Abruzzo è destinato a registrare un trend negativo nel corso del primo trimestre del 2025. I dati trasmessi dal Dipartimento regionale Salute Sicurezza e Ambiente Uil evidenziano una forte crescita degli infortuni sul lavoro, delle malattie professionali denunciate e degli incidenti mortali. A fronte di un aumento dei casi di malattie professionali, la Regione Abruzzo non è in grado di investire sufficientemente per contrastare il fenomeno.Secondo le statistiche presentate dal coordinatore del Dipartimento regionale Salute Sicurezza e Ambiente Uil, Valerio Camplone, gli infortuni sul lavoro sono aumentati da 1.954 a 1.997 (+2,30%), mentre le malattie professionali denunciate sono salite da 1.871 a 2.222 (+18,76%). Questo trend negativo si inserisce in un contesto nazionale allarmante, con un aumento del 21,6% delle malattie professionali nel 2024.La situazione appare particolarmente grave nella Regione Abruzzo, dove la percentuale delle malattie professionali ha registrato un aumento del +40% rispetto all’anno precedente. Questa cifra supera la media nazionale e mette in luce le lacune nelle valutazioni dei rischi da parte delle aziende.Il presidente della Uil Abruzzo, Valerio Camplone, sottolinea che “la percentuale delle malattie professionali è aumentata del 40% rispetto all’anno precedente. Questo è un campanello d’allarme chiaro: molte patologie emergono dopo anni e questo evidenzia lacune soprattutto nella valutazione dei rischi da parte delle aziende.”.Il segretario generale della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, aggiunge che “la Regione Abruzzo non investe sufficientemente per contrastare il fenomeno. La forza ispettiva in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro conta appena 176 unità per oltre 41.850 aziende con almeno un dipendente del settore privato, agricolo ed enti pubblici. La Regione Abruzzo investe solo lo 0,4% dei propri fondi nella prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal), una cifra inadeguata secondo la Uil Abruzzo.Il vicepresidente della Uil Abruzzo, Valerio Camplone, sottolinea che “non possiamo continuare a contare solo le vittime e gli infortuni. È il momento di agire con decisione: servono investimenti mirati nella prevenzione e nel rafforzamento delle ispezioni”.Il presidente della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, aggiunge che “è una sfida che non riguarda solo il governo nazionale, ma anche scelte strategiche e di prospettiva per la destinazione di risorse a livello regionale. La Uil Abruzzo richiama l’attenzione sul Comitato regionale ex art. 7 del D.Lgs. 81/2008, organismo che prevede il coinvolgimento degli organi ispettivi, di vigilanza e delle parti sociali.Il presidente della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, sottolinea che “sebbene l’amministrazione regionale ne abbia formalmente avviato l’attività, ad oggi il Comitato non ha ancora promosso iniziative concrete. La Uil Abruzzo chiede un piano regionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.La Uil Abruzzo propone un piano regionale che metta al centro la formazione di qualità, il potenziamento dei controlli e la cooperazione tra organi di vigilanza, organismi paritetici e parti sociali. Questo piano dovrebbe essere realizzato con l’aiuto del Comitato regionale ex art. 7 del D.Lgs. 81/2008.La Uil Abruzzo sottolinea che è essenziale agire rapidamente per contrastare il fenomeno e prevenire ulteriori incidenti. È necessario rafforzare le ispezioni, aumentare la formazione e coinvolgere tutti gli attori coinvolti nella sicurezza nei luoghi di lavoro.La Uil Abruzzo spera che l’amministrazione regionale accolga le sue proposte e lavori concretamente per migliorare la situazione in Abruzzo.
Abruzzo, il settore salute e sicurezza in crisi: +40% malattie professionali nel 2024
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