martedì 9 Settembre 2025
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Automotive Italia: Urso, Stellantis e Anfia chiedono revisione UE

L’industria automobilistica italiana e l’intero ecosistema che la supporta si trovano a un bivio cruciale, richiedendo un’azione decisa e mirata da parte delle istituzioni europee.

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Antonio Filosa, Amministratore Delegato di Stellantis, e Roberto Vavassori, Presidente dell’Associazione Nazionale Filiera Veicoli Elettrici (Anfia), hanno espresso con forza questa necessità durante un incontro strategico a Palazzo Piacentini, focalizzato sul futuro del settore auto in Italia e in Europa.
Il dialogo, oltre a un aggiornamento sulle attività di Stellantis nel contesto nazionale, ha messo in luce criticità emergenti che minano la competitività e la sostenibilità del tessuto industriale italiano.

In particolare, l’attenzione si è concentrata sulle problematiche legate ai veicoli commerciali, dove le normative europee attuali si rivelano eccessivamente stringenti e penalizzanti.

Queste disposizioni, se non riviste, rischiano di compromettere la capacità delle aziende italiane di operare e innovare, erodendo la loro quota di mercato e mettendo a repentaglio posti di lavoro.
Oltre alla questione dei veicoli commerciali, è stato sottolineato l’importanza vitale di sostenere la produzione di autovetture di piccole dimensioni, un segmento storico e cruciale per l’economia italiana.
La capacità di offrire soluzioni accessibili e adatte alle esigenze specifiche del mercato nazionale è un fattore chiave per la crescita e l’occupazione.

La rigidità normativa in questo ambito, con una tendenza all’omologazione verso modelli più grandi e complessi, rischia di soffocare la produzione locale e di aumentare la dipendenza da importazioni.
I rappresentanti istituzionali e industriali hanno concordato sull’urgenza di trasformare il “dialogo strategico” attuale in “azioni strategiche” concrete.

Ciò implica una revisione approfondita delle normative europee, con l’obiettivo di garantire una maggiore flessibilità e neutralità tecnologica.
La “neutralità tecnologica” è intesa come la capacità di permettere alle aziende di scegliere le soluzioni più adatte alle proprie esigenze e al contesto di mercato, senza essere costrette a seguire percorsi predefiniti che potrebbero non essere sostenibili o competitivi.
Si auspica, inoltre, un’evoluzione delle regolamentazioni CO2, che tenga conto delle specificità dei veicoli leggeri e pesanti, evitando penalizzazioni ingiuste e incentivando l’innovazione.

Per raggiungere questi obiettivi, è stato pianificato un follow-up dell’incontro, con la revisione di uno studio approfondito sulla competitività della filiera italiana.
Parallelamente, si intende intensificare il confronto con la Commissione Europea e con gli Stati membri, per promuovere un approccio più pragmatico e orientato alla crescita, che risponda alle reali esigenze dell’industria automobilistica italiana e che ne preservi il ruolo di motore economico e di eccellenza tecnologica a livello globale.

L’obiettivo primario è garantire che il futuro dell’automotive italiano sia caratterizzato da innovazione, sostenibilità e competitività.

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