La comunità industriale della Val Peligna è in stato di allerta, riversando la propria preoccupazione e rivendicando un intervento urgente da parte del governo in merito alla situazione critica dello stabilimento Marelli di Sulmona. Michele Paliani, segretario della Uilm, voce sindacale di riferimento per L’Aquila, Avezzano, Sulmona e Teramo, ha espresso con fermezza la necessità di un piano concreto per la riqualificazione e il futuro dell’impianto, non escludendo l’intensificazione della protesta qualora le risposte non arrivino.L’azienda, leader indiscusso nella produzione di componentistica automotive a livello nazionale, si trova a fronteggiare una procedura di fallimento che pone in bilico la stabilità occupazionale di 444 lavoratori, già gravati dall’accesso agli ammortizzatori sociali da un anno. Questa situazione di incertezza ha generato un clima di profonda angoscia tra i dipendenti e le loro famiglie, acuendo la fragilità socio-economica di un territorio storicamente legato all’industria automobilistica.Le organizzazioni sindacali, consapevoli della complessità della situazione e della potenziale portata delle conseguenze negative, hanno sollecitato fin da subito un confronto diretto con l’azienda, chiedendo trasparenza e chiarezza nello scenario delineato. L’auspicio era quello di poter valutare alternative al fallimento, magari attraverso un piano di ristrutturazione industriale, un cambio di proprietà o la ricerca di investitori interessati a rilanciare lo stabilimento.L’incontro fissato per il 19 giugno si configura quindi come un momento cruciale, un’occasione per il governo e l’azienda di presentare soluzioni concrete e condivise, che tengano conto delle esigenze dei lavoratori e della salvaguardia del patrimonio industriale del territorio. La Uilm, insieme alle altre sigle sindacali, si impegna a monitorare attentamente gli sviluppi, pronta a mobilitare le proprie forze per difendere il diritto al lavoro e a promuovere una prospettiva di sviluppo sostenibile per la Val Peligna, un’area che ha bisogno di essere rilanciata e non abbandonata. La crisi di Marelli, infatti, non è solo una questione di posti di lavoro, ma rappresenta un campanello d’allarme per l’intero tessuto economico regionale, evidenziando la necessità di politiche industriali più efficaci e di un maggiore supporto alle imprese che operano in settori strategici come quello automotive.
Crisi Marelli Sulmona: Lavoratori in Allerta, Richiesta di Intervento Urgente
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