Il settore dell’eolico offshore rappresenta un’opportunità di crescita industriale e occupazionale significativa, ma è necessario apportare modifiche sostanziali al decreto FER2 per permetterne lo sviluppo. La tecnologia floating off-shore garantisce l’aumento dell’efficienza energetica e riduce gli impatti ambientali rispetto a quelle fisse.La revisione del decreto Fer2, introdurrebbe un contingente di 3,8 GW per le fonti rinnovabili dal 2025 al 2031. Ma tale quantità non basterebbe a soddisfare l’aumento della domanda energetica del Paese e potrebbe creare problemi alle aziende che operano nel settore, impedendo loro di sviluppare una vera filiera industriale.Secondo gli esperti è necessario un contingente energetico di almeno 15 GW al 2040. Questa cifra rappresenterebbe un obiettivo ambizioso ma raggiungibile. Gli esperti affermano che per il raggiungimento del quantitativo energetico richiesto è necessario una pianificazione lungimirante e l’impegno delle istituzioni per evitare ritardi e bloccaggi.Inoltre si deve cambiare la regola di accesso agli aste. Oggi basta il parere favorevole della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) per partecipare alle gare. Ma le aziende devono ottenere l’autorizzazione unica, che dipende dai territori interessati. Questo significa che nonostante la soluzione sia tecnicamente possibile e ambiziosa, potrebbe essere bloccata semplicemente dal parere negativo di una regione o da ritardi burocratici.Per i progetti offshore è necessario adottare un approccio diverso. Secondo gli esperti non basta ottenere il parere della Valutazione d’Impatto Ambientale, ma si deve verificare l’effettiva sostenibilità del progetto tenendo conto delle esigenze locali e di quanto è possibile fare con la tecnologia attuale.Renexia sta lavorando a un grande progetto per costruire un impianto offshore in Sicilia. I dati mostrano che il settore dell’eolico off-shore avrebbe effetti positivi sulla crescita industriale e occupazionale del Paese, aumenterebbe la quantità di energia prodotta con tecniche rinnovabili e ridurrebbe gli impatti ambientali.Ma ci sono dei problemi. Il governo non sembra essere in grado di fare qualcosa per aiutare il settore dell’eolico off-shore. Sembra che le istituzioni non siano disposte a prendere le misure necessarie per consentire lo sviluppo del settore, e questo potrebbe impedire l’incremento della quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili.Ecco un progetto ambizioso ma possibile. L’Italia avrebbe la possibilità di diventare il leader nel settore dell’eolico off-shore se si decidesse di fare qualcosa per aiutare l’industria. Ma ci sono dei problemi che devono essere risolti prima di procedere con lo sviluppo del progetto.Per esempio, nonostante la sicurezza sia un tema fondamentale nel settore dell’eolico off-shore, il governo non è disposto a prendere misure per garantire l’efficacia delle procedure di controllo della sicurezza. Inoltre il governo sembra non essere in grado di trovare una soluzione per consentire agli operatori del settore di sviluppare progetti sostenibili.I dati mostrano che lo sviluppo del settore dell’eolico off-shore avrebbe effetti positivi sulla crescita industriale e occupazionale del Paese, aumenterebbe la quantità di energia prodotta con tecniche rinnovabili e ridurrebbe gli impatti ambientali.
Energia dal vento: il settore dell’eolico offshore in Italia tra opportunità e ostacoli.
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