Nel cuore delle colline abruzzesi, tra la maestosità della Maiella e la brezza marina, si dispiega un progetto di straordinaria importanza: “Peschiere, microcosmo di biodiversità”, promosso dalla Bio Cantina Sociale Orsogna. Questo intervento non si limita alla semplice conservazione di manufatti storici, ma si configura come una profonda riflessione sul rapporto tra uomo, territorio e biodiversità, incarnato da antiche vasche di raccolta dell’acqua, le peschiere.Queste strutture, spesso risalenti al XIX secolo e sparse nel paesaggio agrario di Orsogna e comuni limitrofi, rappresentano un’eredità preziosa di ingegno contadino. Per generazioni, le peschiere, di dimensioni medie di 40 metri quadrati, hanno svolto un ruolo cruciale nella vita delle comunità rurali, fornendo acqua potabile per le famiglie, abbeverando il bestiame e irrigando orti e campi. Al di là della loro funzione pratica, le peschiere si sono evolute in microhabitat unici, veri e propri scrigni di biodiversità.Il progetto “Peschiere, microcosmo di biodiversità” si propone di svelare e valorizzare questa ricchezza nascosta. La Bio Cantina Sociale Orsogna, da anni impegnata in un modello di viticoltura biologica e biodinamica, con una comunità di 300 soci operativi che gestiscono 1.500 ettari di vigneto e producono 3 milioni di bottiglie annuali, ha compreso l’importanza di proteggere e riqualificare questi ecosistemi fragili.L’iniziativa si articola in un ambizioso programma di ricerca scientifica, volto a comprendere a fondo la composizione biologica delle peschiere: la flora, la fauna, i microorganismi che le abitano. Questo studio accurato fornirà le basi per definire strategie di gestione sostenibile, finalizzate a salvaguardare le specie che trovano in queste vasche un rifugio ideale.Il progetto “Peschiere, microcosmo di biodiversità” si inserisce nel più ampio disegno di “Pe’ nin perde la sumente”, un’iniziativa coraggiosa che mira a recuperare e rivitalizzare le aree marginali e montane, considerate vere e proprie “casseforti” della biodiversità abruzzese. In collaborazione con la Banca del Germoplasma del Parco Nazionale della Maiella, il progetto intende preservare i saperi e i sapori contadini, riscoprendo le pratiche agricole tradizionali e valorizzando i prodotti locali.”La tutela della biodiversità e la cura del paesaggio non sono scelte opzionali, ma un dovere imprescindibile per chi, come noi, ha abbracciato la viticoltura biologica e biodinamica”, afferma Giuseppe Micozzi, presidente della Bio Cantina Sociale Orsogna. “Queste peschiere rappresentano un esempio lampante di come l’intervento umano, se guidato da un profondo rispetto per la natura, possa creare ecosistemi unici e preziosi. È nostro compito preservare questa eredità e trasmetterla alle future generazioni, affinché possano continuare ad ammirare la bellezza e la ricchezza del nostro territorio.”Il progetto “Peschiere, microcosmo di biodiversità” si configura quindi come un’occasione unica per riconnettere l’uomo con la sua storia, la sua terra e la sua identità, celebrando la resilienza della natura e la saggezza delle comunità rurali.
Peschiere Abruzzesi: Un Microcosmo di Biodiversità da Salvaguardare
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