La complessa situazione occupazionale dello stabilimento Marelli Sistemi Sospensioni di Sulmona (L’Aquila) trova una sua temporanea stabilizzazione con la proroga del contratto di solidarietà, esteso fino al 1° agosto 2026.
Questo accordo, frutto della collaborazione tra Regione Abruzzo, la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali, rappresenta un intervento cruciale in un contesto industriale segnato da profonde incertezze e da sfide strutturali che investono l’intero settore automotive.
La Regione Abruzzo, attraverso la disponibilità dei Centri per l’impiego di Sulmona e L’Aquila, si è impegnata a supportare l’attuazione di tutte le attività necessarie per l’implementazione del contratto.
L’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, ha sottolineato come la proroga, sebbene temporanea, sia un elemento imprescindibile per mitigare gli effetti di una crisi settoriale che coinvolge anche il colosso Stellantis, principale cliente di Marelli.
Questa situazione evidenzia la forte dipendenza dello stabilimento sulmonese dalle dinamiche globali del mercato automobilistico, un settore in profonda trasformazione a causa dell’elettrificazione forzata e della transizione verso nuovi modelli di mobilità.
La normativa vigente impone che la proroga di un contratto di solidarietà, successivo a un periodo di Cassa Integrazione Straordinaria di ventiquattro mesi, sia affiancata da un’intesa regionale che delinei le politiche attive del lavoro per l’intera durata del nuovo periodo.
Questo aspetto sottolinea l’importanza di un approccio sinergico tra istituzioni, imprese e sindacati per promuovere la riqualificazione professionale dei lavoratori e favorire l’inserimento in nuove opportunità occupazionali.
Tuttavia, la proroga del contratto di solidarietà non cancella le preoccupazioni legate alla persistente fragilità occupazionale dello stabilimento.
I 147 esuberi previsti entro dicembre, unitamente all’ulteriore delocalizzazione della produzione dei bracci oscillanti, dipingono un quadro di incertezza che impone un’analisi approfondita delle cause profonde della crisi e la definizione di strategie di rilancio sostenibili nel tempo.
La delocalizzazione, in particolare, solleva interrogativi sulla competitività dello stabilimento sulmonese e sulla capacità di attrarre nuovi investimenti.
In definitiva, la proroga del contratto di solidarietà rappresenta un respiro per i lavoratori di Marelli Sulmona, ma è fondamentale che questa misura sia accompagnata da un piano industriale chiaro e condiviso, volto a rilanciare la produzione, a favorire l’innovazione e a garantire un futuro occupazionale solido e duraturo per lo stabilimento e per l’intera comunità locale.
È necessario un impegno congiunto per affrontare le sfide del mercato globale e per valorizzare le competenze e il potenziale umano presenti nel territorio abruzzese.