I ristorni economici destinati agli enti locali abruzzesi per il contributo fornito nel contrasto all’evasione fiscale, tramite il meccanismo delle segnalazioni qualificate, hanno subito una significativa contrazione nel 2024.
I dati, analizzati dal Centro Studi Enti Locali, rivelano un importo complessivo di soli 1.338 euro, una cifra drasticamente inferiore rispetto ai 1.501 euro percepiti nel corso del 2023, segnando una riduzione dell’11%.
Questo decremento si riflette in un numero ridotto di Comuni beneficiari: un solo Comune abruzzese ha ricevuto il ristoro, contro i due dell’anno precedente.
Questa situazione si inserisce in un quadro nazionale allarmante.
A livello nazionale, il totale dei proventi erogati ai Comuni per la loro collaborazione nel recupero crediti fiscali ha raggiunto il livello più basso mai registrato, attestandosi a poco più di 2,5 milioni di euro.
Un dato che evidenzia una progressiva erosione delle risorse destinate agli enti locali per un’attività cruciale nel contrasto all’illegalità tributaria.
La marginalità del ristoro, sia a livello nazionale che regionale, appare particolarmente significativa considerando il numero complessivo di enti locali presenti nel territorio italiano: quasi 7.900 a livello nazionale e 305 in Abruzzo.
Il meccanismo delle segnalazioni qualificate, volto a incentivare la collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’amministrazione finanziaria centrale, sembra quindi aver perso efficacia, o quantomeno la sua capacità di fornire un incentivo tangibile per i Comuni.
Questa contrazione dei ristorni non solo riduce la disponibilità finanziaria degli enti locali, limitandone la capacità di investire in servizi essenziali e progetti di sviluppo, ma solleva anche interrogativi sulla sostenibilità stessa del modello di collaborazione tra Stato e Comuni nella lotta all’evasione fiscale.
La diminuzione dei fondi potrebbe disincentivare i Comuni a fornire segnalazioni qualificate, compromettendo ulteriormente l’efficacia delle strategie di contrasto all’illegalità tributaria.
È necessario un ripensamento del sistema di incentivazione, che tenga conto del ruolo cruciale che gli enti locali svolgono nel monitoraggio del territorio e nella prevenzione dell’evasione fiscale, riconoscendo adeguatamente il loro impegno attraverso risorse finanziarie più consistenti e un meccanismo di riparto più equo.
In caso contrario, si rischia di indebolire la capacità dello Stato di recuperare risorse importanti e di garantire un sistema fiscale più giusto ed efficiente per tutti i cittadini.






