lunedì 28 Luglio 2025
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Tagli al vino abruzzese: l’allarme dell’associazione Città del Vino

L’Associazione Nazionale Città del Vino solleva un campanello d’allarme urgente e giustificato: i recenti e significativi tagli al bilancio dell’agricoltura regionale, per un ammontare complessivo che supera il milione di euro, si sommano a un precedente provvedimento di sei milioni, configurando una cesura insostenibile per un settore vitale come quello vitivinicolo abruzzese.
Questa riduzione drastica delle risorse, come denuncia il Presidente Angelo Radica, mette a serio rischio la tenuta e l’efficacia di servizi essenziali come il servizio UMA, e nega completamente opportunità di intervento cruciali per il settore.
Il tessuto economico e sociale dell’Abruzzo ha visto una crescita notevole negli ultimi due decenni, in gran parte trainata dall’eccellenza delle sue produzioni vinicole.

Un dinamismo frutto dell’impegno di aziende, spesso giovani e innovative, che investono in qualità, ricerca e sviluppo, e che si avvalgono del supporto dei comuni attraverso iniziative di promozione e sensibilizzazione.
Questi sforzi, che hanno contribuito a costruire un’immagine positiva e apprezzata del territorio, rischiano ora di essere vanificati da politiche di rigore che penalizzano la crescita e l’innovazione.

Radica sottolinea che i fondi attualmente disponibili, derivanti dal CSR (ex PSR) e dall’OCM, si rivelano insufficienti e spesso inaccessibili per le micro e piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale del settore.
La carenza di risorse si traduce in una difficoltà concreta nell’affrontare le sfide del mercato e nell’implementare strategie di sviluppo sostenibile.

L’associazione evidenzia la necessità impellente di investimenti mirati in aree strategiche: la manutenzione delle infrastrutture rurali, con particolare attenzione alle strade di campagna, rappresenta un fattore cruciale per garantire l’accessibilità alle aziende e la sicurezza dei trasporti.

La realizzazione di invasi idrici si pone come priorità assoluta per contrastare la crescente crisi idrica, che minaccia la produzione agricola e la vitalità del territorio.

Il miglioramento delle reti di comunicazione e la promozione della meccanizzazione agricola sono altrettanto importanti per aumentare l’efficienza e la competitività del settore.

Infine, lo sviluppo dell’agricoltura biologica, sostenibile e rispettosa dell’ambiente, si configura come una scelta strategica per il futuro.

L’associazione critica aspramente la scelta di destinare risorse a eventi di dubbia utilità per il territorio, mentre si lasciano impunemente i debiti sanitari a erodere le risorse destinate all’agricoltura.
Si tratta di una priorità politica discutibile che mette a repentaglio il futuro di un settore strategico per l’Abruzzo, mettendo in discussione la credibilità delle istituzioni regionali e l’impegno dichiarato a sostegno dell’agricoltura e del vino abruzzese.
L’appello è rivolto ai consiglieri regionali affinché riconsiderino questi tagli, riconoscendo il valore inestimabile dell’agricoltura e del vino abruzzese come motore di crescita, sviluppo e identità territoriale.

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