lunedì 18 Agosto 2025
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Comune di L'Aquila

Vendemmia Abruzzo: raccolto promesso, tra grandine e caldo record.

L’Abruzzo si appresta a raccogliere un raccolto di uve stimato tra i 120 e i 140 quintali per ettaro, un dato incoraggiante sebbene segnato dalle ferite lasciate dalla grandine in provincia di Chieti.
Queste proiezioni, elaborate dalla Coldiretti regionale, si inseriscono in un quadro nazionale che segnala un’avvio della vendemmia anticipato rispetto alle medie degli anni recenti, una conseguenza diretta delle ondate di calore che hanno catalizzato la maturazione delle uve.
La stagione vitivinicola 2024 si è presentata come un complesso intreccio di fattori contrastanti.

La carenza idrica, in alcune aree, e gli eventi meteorologici estremi, hanno inevitabilmente inciso sulle rese, pur non compromettendo, nel complesso, la qualità del prodotto.

Fortunatamente, la pressione di malattie criptogamiche come peronospora e oidio, e gli attacchi di insetti invasivi, si sono rivelati inferiori alle aspettative iniziali, contribuendo a contenere, seppur parzialmente, l’aumento dei costi di produzione, che hanno gravato sull’uso dell’acqua e sull’implementazione di strategie di difesa delle uve.

Il giudizio definitivo sarà espresso con la consueta cerimonia di San Martino, ma le prime indicazioni suggeriscono un’annata promissoria, caratterizzata da una produzione di qualità e quantità, un risultato che dipenderà in modo cruciale dall’evoluzione delle condizioni climatiche nelle prossime settimane.

Le variazioni termiche, l’intensità delle precipitazioni e l’umidità relativa saranno fattori determinanti per confermare o rivedere le stime attuali.

A livello nazionale, il settore vitivinicolo italiano rappresenta un pilastro dell’economia, generando un fatturato complessivo che supera i 14 miliardi di euro.
Questa rilevante cifra è sostenuta da una rete di 241.000 imprese viticole che operano su una superficie coltivata di 675.000 ettari, un patrimonio che incide profondamente sull’occupazione.
Oltre 1,3 milioni di persone sono impiegate direttamente nelle attività agricole, nella produzione vinicola e nella distribuzione commerciale, e in un ampio ventaglio di settori correlati, dall’industria del packaging all’enoturismo, evidenziando il ruolo cruciale del vino come motore di sviluppo economico e sociale in Italia.

L’innovazione tecnologica nelle tecniche di coltivazione, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e la valorizzazione del patrimonio culturale legato alla viticoltura si configurano come elementi strategici per il futuro del settore, in un contesto globale sempre più competitivo.

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