Il Cardinale Giuseppe Petrocchi è un uomo dalle emozioni intense e sincere, le cui parole rispecchiano lo spirito profondo della Chiesa cattolica. La notizia della scomparsa di Papa Francesco ha lasciato in lui un vuoto incolmabile, come se una parte di sé fosse stata spezzata. Il cardinale è stato creato da Bergoglio stesso mentre era arcivescovo dell’Aquila e questo legame personale lo fa sentire ancora più responsabile per la scelta futura.La sua vicinanza a Papa Francesco è stata unica e speciale, come se i due fossero uniti da una corda invisibile. Il cardinale ricorda con affetto il momento in cui Bergoglio lo nominò arcivescovo dell’Aquila dopo averlo trasferito dalla diocesi di Latina. È rimasto colpito anche dal gesto affettuoso del Papa nella visita alla Perdonanza celestiniana all’Aquila, nonché dall’inserimento della nostra città nella bolla del Giubileo della ‘Grande Perdonanza’ e dalla proroga dell’indulgenza plenaria.La creazione di monsignor Antonio D’Angelo come arcivescovo dell’Aquila in sostituzione di Petrocchi è stata un gesto di fiducia per il cardinale, che torna a Roma con la dignità di arcivescovo emerito. La presenza abruzzese nel collegio cardinalizio si completa con quella del Cardinale Enrico Feroci, 84 anni, originario della stessa zona.Tutti questi elementi mostrano come il cardinale senta di appartenere a una tradizione spirituale e storica che lo accomuna al Papa defunto. Egli comprende le sfide future per la Chiesa e si rende conto del peso della responsabilità per la scelta del nuovo capo religioso.