Un’ombra di violenza e intimidazione si è abbattuta su Monteodorisio, nel cuore dell’Abruzzo, con l’incendio doloso dell’auto del sindaco Catia Di Fabio. L’atto, che ha generato sconcerto e profonda preoccupazione, ha scatenato un’ondata di reazioni da parte del panorama politico regionale e nazionale, unanime nel condannare il gesto e nel riaffermare la solidarietà al sindaco e all’intera comunità.L’incendio non è solo un atto vandalico, ma un attacco diretto alla figura dell’amministratrice eletta, e per estensione, alle fondamenta stesse del tessuto democratico locale. Colpire una figura pubblica, soprattutto in un contesto così intimo come la propria abitazione, dove risiede la sua famiglia, oltrepassa ogni limite di tollerabilità e rivela un disegno intimidatorio che mira a destabilizzare l’intera comunità.Le parole di Alberto Bagnai, vice capogruppo della Lega alla Camera, sottolineano la necessità di opporre alla violenza una risposta ferma e coesa, dimostrando che i valori democratici e il rispetto delle istituzioni prevalgono. Tiziana Magnacca e Francesco Prospero, esponenti di Fratelli d’Italia, amplificano questo sentimento, evidenziando come l’aggressione a un sindaco rappresenti un attacco all’intera comunità e che la gravità del gesto si acuisce quando coinvolge una madre e mette a rischio l’incolumità dei suoi figli.Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, inquadra l’accaduto come un segnale di allarme per l’intera regione, esortando tutte le forze politiche, civili e sociali a condannare senza riserve un atto così grave. Luciano D’Amico, leader dell’opposizione, ribadisce con forza la necessità di esprimere dissenso esclusivamente attraverso i canali democratici sanciti dalla Costituzione, rifiutando ogni forma di violenza verbale o fisica.Il coro di condanna si estende a tutto il territorio abruzzese, con i sindaci di Chieti e Vasto che esprimono la loro vicinanza e auspicano un’indagine approfondita da parte delle autorità competenti. Vincenzo D’Incecco, Maurizio Bucci, Nicola Generoso e Pierfrancesco Galante, esponenti della Lega, sottolineano come gesti simili minino il vivere civile e mettano a repentaglio i principi democratici.Carla Di Biase, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Chieti, insieme ai consiglieri Giuseppe Giampiero e Roberto Miscia, descrivono l’episodio come una pagina oscura per il Paese, paragonando l’atto a metodi mafiosi e intimidatori che ledono la serenità collettiva.L’incendio all’auto del sindaco Di Fabio non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che solleva interrogativi profondi sulla sicurezza delle istituzioni e sulla tenuta dei principi democratici. La risposta delle forze dell’ordine, l’impegno del sistema giudiziario e la coesione della comunità saranno fondamentali per affrontare questa sfida e riaffermare i valori di legalità e rispetto che fondano la nostra convivenza civile. È un momento che richiede riflessione, vigilanza e una rinnovata attenzione alla tutela della democrazia e della libertà.